Terminato il restauro che ha permesso di riportare a nuova vita la statua scoperta sul colle Viminale nel 1489
ROMA – Una “vacanza” lunga ben cinque anni per l’Apollo del Belvedere, un tempo prolungato anche a causa della pandemia covid, ma ora la statua è tornata e i visitatori dei magnifici musei pontifici ne sono già incantanti. Lunga è stata l’assenza della statua nei Musei Vaticani a causa di una complessa opera di restauro che ora le ha permesso di tornare in bella mostra nel Cortile Ottagono. L’intervento ha garantito nuova solidità grazie a tecnologie avanzatissime.
La storia
L’Apollo del Belvedere venne scoperto nel 1489 tra le rovine di un’antica dimora romana sul colle Viminale e subito fu acquisita dal Cardinale Giuliano della Rovere. Divenuto poi papa Giulio II (1503-1513), il pontefice fece trasferire la scultura presso il Vaticano, dove è attestata in Belvedere fin dal 1508. All’epoca la statua era ancora integra, priva unicamente di una mano e di alcune dita. Tra il 1532 e il 1533 venne eseguito uno dei primi restauri a opera di Giovannangelo Montorsoli, il quale completò il braccio sinistro, sostituì l’avambraccio destro e integrò la sommità del tronco d’albero sul quale appoggiava così il nuovo braccio.
La criticità strutturale dell’Apollo non emerse fino al dicembre 2019 quando venne imposto un intervento di restauro mirato, orientando verso l’inserimento di un sostegno posteriore in fibra di carbonio ancorato al basamento.
Dopo il nuovo restauro
L’ultimo restauro, da poco completato, ha permesso ora di sostituire la mano sinistra del Montorsoli con un calco tratto dalla “mano di Baia”, un frammento di una copia in gesso realizzata in età romana sulla statua originale di origine greca. L’Apollo, molto ammirato fin dalla sua collocazione in Belvedere, deve molta della sua fama allo storico dell’arte settecentesco Johann Joachim Winckelmann che la considerava una delle massime espressioni dell’arte greca.
Il restauro è stato finanziato dalla Bank of America Art Conservation Project 2021, ufficialmente ringraziata dal Cardinale Vérgez Alzaga allo svelamento ufficiale dell’Apollo del Belvedere.