TREVIGNANO ROMANO – Il Tar del Lazio si è pronunciato in merito al ricorso presentato dall’associazione ‘la Madonna di Trevignano Ets’ di Gisella Cardia in merito alla confisca del campo di preghiera dove ogni mese la presunta veggente si radunava con i suoi fedeli per diffondere messaggi “mariani”.
Con una decisione pubblicata ieri il Tar del Lazio ha confermato la piena legittimità dell’operato del Comune di Trevignano Romano, guidato dal sindaco Claudia Maciucchi e assistito dall’avvocato Gianluigi Pellegrino per procedere alla confisca e acquisizione al patrimonio comunale dell’area situata sul colle Campo le rose.
Lo comunica in una nota il Comune di Trevignano Romano. “Il Comune aveva precedentemente ordinato la cessazione delle attività e la rimozione delle installazioni presenti, in quanto contrarie alla destinazione agricola dell’area e causa di un sovraccarico urbanistico non autorizzato. L’associazione la Madonna di Trevignano Ets aveva impugnato tali atti, ma sia il Tar che il Consiglio di Stato hanno confermato la validità delle disposizioni comunali, rigettando le richieste di sospensione dei provvedimenti”, spiega la nota.
“Nonostante l’ordine di interruzione delle attività e lo sgombero entro il termine perentorio di 90 giorni, l’associazione non ha ottemperato alle disposizioni. Di conseguenza, il Comune, in conformità alla normativa vigente, ha disposto l’acquisizione dell’intera area al patrimonio pubblico. Con la decisione odierna, il Tar ha ribadito la correttezza dell’azione comunale, confermando che il Comune di Trevignano Romano è ora l’esclusivo proprietario dell’area – sottolinea la nota -, come risulta anche dai registri immobiliari. L’area, uno dei luoghi più suggestivi intorno al lago di Bracciano, è così restituita alla sua corretta destinazione”, conclude la nota.