L’Ungheria chiede al Parlamento Ue la revoca dell’immunità a Ilaria Salis

STRASBURGO – “Ho ricevuto la richiesta delle autorità competenti in Ungheria per la revoca dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis. La richiesta è stata inoltrata alla commissione Affari legali”. Lo ha annunciato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, prima dei voti in plenaria a Strasburgo.

Con un comunicato stampa Salis ha definito la richiesta di revoca dell’immunità una ritorsione per le sue critiche a Orbán in un discorso del 9 ottobre al Parlamento europeo e ha chiesto che l’emiciclo la difenda. “Non è una coincidenza che la trasmissione della richiesta al Parlamento sia avvenuta il 10 ottobre, il giorno successivo al mio intervento in plenaria sulla presidenza ungherese, quando ho criticato duramente l’operato di Orbán. Evidentemente, i tiranni faticano a digerire le critiche“, ha scritto l’eurodeputata di Avs sui suoi profili social.

“Come ho già detto più volte – continua Salis -, auspico che il Parlamento scelga di difendere lo stato di diritto e i diritti umani senza cedere alla prepotenza di una ‘democrazia illiberale’ in deriva autocratica che, per bocca anche dei suoi stessi governanti, in diverse occasioni mi ha già dichiarato colpevole prima della sentenza”.

Non sussistono le condizioni minime affinché in Ungheria possa svolgersi un processo giusto. Né per me, né per Maja (un’attivista antifascista tedesca con cui Salis ha condiviso la cella, ancora detenuta a Budapest, ndr), né per nessun oppositore politico, tantomeno se antifascista. Abbiamo già dimostrato cosa può la solidarietà. È tempo di mobilitarsi di nuovo, in nome dell’antifascismo, della democrazia e di una vera giustizia”, conclude.

Salis era stata eletta a giugno al Parlamento europeo con Alleanza verdi sinistra proprio per sfruttare l’immunità parlamentare – che non permette, a meno di flagranza di reato, di restringere la libertà di un eurodeputato – per liberarla dal carcere ungherese in cui era detenuta da 15 mesi in condizioni disumane.

L’eurodeputata e attivista antifascista è accusata di aver aggredito fisicamente dei neonazisti a una manifestazione di estrema destra a Budapest nel febbraio del 2023 , accusa che ha sempre respinto.