Si tratta di un atto dovuto, attraverso il quale si stabilirà con precisione la causa della morte del maggiore
Lago di Bolsena – La Procura ha da poco aperto un fascicolo contro ignoti per la prematura e tragica morte del militare della Folgore Vincenzo Aiello, morto durante una esercitazione avvenuta nel lago di Bolsena. Mentre si attendono ancora i risultati dell’autopsia, che potrebbero finalmente far luce sulla tristissima vicenda che ha stretto tutta l’Italia, resta l’ipotesi di omicidio colposo.
Come da prassi, infatti, si tratta di un atto dovuto per svolgere i dovuti accertamenti in merito all’incidente che ha visto il maggiore immergersi nel lago e non tornare più. Attraverso l’indagine si potrà finalmente stabilire se il militare sia morto a causa di un malore improvviso o se qualcosa sia invece incorso durante le fasi di preparazione.
Sul caso indagano i militari del nucleo investigativo, che hanno già raccolto evidenze, testimonianze e requisito tutta l’attrezzatura per accertamenti.
Vincenzo Aiello era un sergente maggiore aiutante acquisitore del 185º reggimento paracadutisti ricognizione e acquisizione obiettivi Folgore, uno dei nuclei speciali dell’Esercito. La sua morte prematura è avvenuta nel giorno di martedì quando insieme ai commilitoni stava svolgendo un’esercitazione congiunta con il terzo Reggimento elicotteri per operazioni speciali “Aldebaran” (Reos) di Viterbo. Durante una delle simulazioni, i militari si erano lanciati da un elicottero a bassa quota sul lago, con l’obiettivo di raggiungere un’imbarcazione, ma Vincenzo Aiello non è più riemerso dalle acque.
Il suo corpo senza vita è stato trovato solo dopo ore di ricerche, all’alba di mercoledì mattina a più di 20 metri di metri di profondità nell’area di addestramento nel territorio comunale di Capodimonte.
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