Viterbo – L’evoluzione della comunicazione frontiniana, da destra al centro(sx) e l’addio a Viterbo2020

I nuovi manifesti sono stati subito paragonati a quelli affissi nel 2017, quando Chiara era una persona sicuramente diversa e leader di un movimento che oggi stenta a… muoversi

VITERBO – La Comunicazione si evolve, lo fa da sempre, da quando è nato il primo essere umano e così fa anche la comunicazione politica, come nel caso di quella adottata da Chiara Frontini, recentemente tornata in auge con cartelloni e manifesti affissi in città.

Linguaggio, espressività, colori, loghi. Dal 2017 a oggi sono cambiate molte cose. Solo il luogo preferito è rimasto lo stesso, ovvero il parcheggio di Viale Raniero Capocci, lo stesso che – prima o poi, forse – sarà raddoppiato con i fondi Pnrr, ma questa è un’altra storia.

Medesima grandezza, ovvero 12×3, ma toni decisamente più accesi di oggi. Gli slogan “Viterbo non è un albergo”, ma anche “Prima i viterbesi”, non passarono di certo inosservati. Linguaggio tipico della destra, oggi diremo “meloniana” e che avevano caratterizzato la nascita del movimento Viterbo2020, un qualcosa sì di civico, ma con “chiari” natali.

Oggi, anno 2024, Chiara Frontini è ormai sindaco da due anni e mezzo e non è più impegnata in slogan atti a promuovere la sua candidatura a prima cittadina. Ha vinto. E’ lei che decide, e questo particolare aspetto viene confermato dall’assenza del logo Viterbo2020, lo stesso che le ha consentito alle ultime elezioni di conquistare il podio. Il movimento civico, infatti, non compare nemmeno sul suo sito www.chiarafrontini.it dove anzi vengono unicamente ribaditi i suoi personalissimi (criticatissimi, in certi casi) traguardi.

Oggi, Chiara Frontini è un sindaco decisamente più morigerato ed equilibrato. Taluni direbbero addirittura “pendente a sinistra”, cosa confermata dalla sua alleanza con Forza Italia e il PD nell’aula del consiglio della Provincia di Viterbo.

Quello che però unisce i due grandi manifesti sono le critiche. Se nel 2017 però le critiche erano state mosse verso una comunicazione “troppo forte” e “troppo di destra”, oggi chi si lamenta lo fa per altri motivi: i traguardi mostrati non sarebbero veritieri. Il piano asfalti, per dirne una, sarebbe frutto dell’impegno della precedente giunta, quella di Giovanni Arena, così come il piano di Francigena sarebbe “un fiasco” – come apostrofato dall’opposizione – e come, ancora, il piano parcheggi tanto decantato sarebbe da molti giudicato come “al servizio di nessuno” poiché ogni nuova area di sosta in realizzazione sarebbe “troppo fuori mano” e lontana dal centro storico.

Giuste o sbagliate che siano, queste critiche sono anche il riflesso di una buona parte di ex votanti oggi rimasti delusi della sindaca Chiara Frontini. Tra loro vi sono, in primis, quelli che credevano davvero in Viterbo2020, il movimento che oggi sembra sempre più vicino allo sparire per diatribe interne. Tra loro c’è chi è già passato ad altri lidi, chi sarebbe in procinto di farlo e chi – ancora – resiste, ma preferisce restare in silenzio.

Una cosa, di questa nuova comunicazione si è però certi: è il segnale di qualcosa che è cambiato. Forse era tempo – dopo due anni e mezzo – di sottolineare che “qualcosa s’è fatto”, proprio per tacciare le molte critiche e i sempre più acidi commenti che la sindaca riscuote, in particolare via social.