Filippo Turetta il manipolatore. “L’ho uccisa perché non voleva tornare con me. Avevo progettato di rapirla e ammazzarla.” Ieri in aula ha deposto il giovane che l’11 novembre 2023 ha ucciso con numerose coltellate l’ex fidanzata Giulia Cecchettin prima di abbandonare il corpo in un dirupo.
A fare un’analisi dell’efferata uccisione è la criminologa Tonia Bardellino, docente universitaria e volto noto di diverse trasmissioni Tv.
“Il giovane assassino attraverso la sua testimonianza ha confermato di essere un manipolatore”. Dichiara la specialista. “Atteggiamento che sempre avuto con Giulia utilizzando l’arma del vittimismo al fine di ottenere vantaggio. Fare la vittima per non lasciarla andare. Anche ieri dinanzi al pm ha usato la stessa tecnica manipolatoria. Lo sguardo difatti era basso, la voce sommessa e confusa, la memoria selettiva, ossia incapacità di ricordare anche gli eventi più lampanti, di trovare le parole per spiegare ciò che ha commesso, cercando così di attirare , tra l’altro, l’attenzione sulla propria apparente debolezza fragilità“.
La psicologia di Filippo Turetta
“Ciò che caratterizza la psicologia di Filippo e di quelle figure maschili come lui è la manifestazione della loro violenza in una terribile e implosa paura del non controllo, dell’abbandono, della separazione, della perdita. Dal punto di vista epidemiologico e statistico, l’80% o anche di più dei femminicidi è fatto da maschi abbandonati che non sopportano e non metabolizzano l’idea del rifiuto e “del NO”, perché hanno investito talmente tanta della loro energia psichica e dei loro vissuti su quel rapporto che l’idea di essere abbandonati non è metabolizzato, non è realizzabile“.
Narcisista passivo-aggressivo
“Un cosiddetto “covert” ossia “nascosto”, che non perdona che gli altri possano pensare che sei migliore di lui, come per la povera Giulia.
Filippo non è riuscito nonostante le lacrime in aula e un non pervenuto pentimento, a elaborare non solo la fine della storia, ma si è sempre sentito inadeguato rispetto a Giulia. Perché lei gli obiettivi li aveva raggiunti e lui no.
Evidentemente c’era una sorta di competizione diretta tra i due. Che Giulia non ha visto e non ha colto. E tutto questo accade, non a caso, a ridosso della laurea di Giulia. Un momento in cui lei avrebbe certamente spiccato il volo e avrebbe cominciato anche una sua carriera.
Una fine definitiva, quindi, di quella relazione che lui non tollerava potesse avvenire.
Sicuramente l’ha attirata confermando la premeditazione in quella trappola con la consapevolezza che quel giorno lei a casa non sarebbe tornata. La violenza di Filippo è stata palesemente un progetto, del resto non si diventa del resto lupi in una notte“.