VITERBO – “Nella giornata di ieri si è chiuso il cerchio intorno ai responsabili dell’omicidio di Salvatore Bramucci, avvenuto la mattina del 7 agosto 2022 a Soriano del Cimino”. Lo fanno sapere i carabinieri di Viterbo.
“I carabinieri del comando provinciale di Viterbo – si legge ancora nella nota – hanno eseguito la misura della custodia cautelare in carcere che pendeva sulla testa di un altro degli autori del delitto, il quale era stato individuato durante l’attività di indagine svolta sotto la direzione di questa Procura della Repubblica.
Si ricorderà che, subito dopo l’omicidio, erano stati individuati i soggetti coinvolti, a vario titolo, nell’ideazione ed esecuzione dell’agguato mortale che aveva cagionato la morte di Salvatore Bramucci.
Appena un mese dopo, erano finiti in carcere i primi due dei componenti del gruppo di fuoco che aveva partecipato all’omicidio di Salvatore Bramucci e, nel mese di ottobre, anche la cognata della vittima era stata raggiunta dall’ordine di custodia cautelare in carcere in quanto era emerso che la stessa aveva rivestito un ruolo fondamentale nell’organizzazione dell’omicidio e nel reclutamento del gruppo di fuoco.
Nel mese di settembre 2023, alla luce di ulteriori evidenze investigative, anche la moglie della vittima, quest’ultima ritenuta la principale mandante ed ideatrice dell’azione omicida, è stata colpita dall’ordine di custodia cautelare in carcere.
All’inizio di quest’anno, anche il cognato della vittima ed un pregiudicato romano, contiguo agli ambienti cui appartenevano i partecipanti al gruppo di fuoco arrestati in prima battuta, erano stati raggiunti dalle misure cautelari rispettivamente della custodia in carcere e degli arresti domiciliari. La loro partecipazione si era concretizzata nella fase organizzativa e, per quanto riguarda il parente acquisito del defunto, nella corresponsione del compenso agli esecutori materiali dell’omicidio.
L’ultimo tassello di questa tragica vicenda è rappresentato da un pregiudicato di nazionalità straniera, da sempre irregolare sul territorio nazionale, ritenuto il terzo componente del gruppo di fuoco che, nella fase organizzativa, ha messo a disposizione l’autovettura rubata con cui è stato consumato il delitto e che si sarebbe unito al commando operativo composto dagli individui precedentemente individuati e sottoposti a misura cautelare.
La misura cautelare eseguita in questi giorni era stata proposta da questa Procura della Repubblica e, dopo aver superato il vaglio dei vari gradi di giudizio in materia cautelare, è stata resa esecutiva dalla Suprema Corte di Cassazione.
Con quest’ultimo provvedimento restrittivo si ritiene conclusa l’attività investigativa già parzialmente confluita nella fase dibattimentale con tutti gli altri indagati sui quali si sono brevemente riassunti gli elementi di responsabilità.
I fatti oggetto del procedimento penale de quo risultano avere una particolare rilevanza pubblica”.