Tra i firmatari del manifesto non c’è traccia di Forza Italia e del PD, dettaglio che conferma i movimenti partitici – anche a livello provinciale – per far restare in sella Frontini a tutti i costi
VITERBO – Piena campagna elettorale nel capoluogo della Tuscia, nonostante manchi ancora molto alle prossime elezioni, almeno 2 anni… sempre che la giunta Frontini riesca a resistere alle bordate, sempre più possenti, dell’opposizione.
Nello specifico, parliamo oggi di alcuni manifesti che sono stati da poco affissi in città, cartelloni pubblicitari che rispondono a quelli “Viterbo è ciò che conta” firmati Chiara Frontini e che mettono, nero su bianco, alcuni degli “insuccessi” dell’attuale giunta.
Entrando nel dettaglio, come si può leggere nel cartellone realizzato da Fratelli d’Italia (Laura Allegrini, Matteo Achilli, Pietro Amodio e Gianluca Grancini), Lega (Andrea Micci), Per il Bene Comune (Luisa Ciambella), Forza Italia/Fondazione/UDC (Giulio Marini) e dal gruppo misto (Letizia Chiatti e Marco Bruzziches), vengono espressi vari numeri interessanti.
- La Segreteria della sindaca Chiara Frontini ha un costo del 400% in più rispetto alla precedente amministrazione;
- Gli stipendi sono lievitati del 110% (stipendi aumentati a tutte le giunte d’Italia, ma la stessa Chiara Frontini, quando era all’opposizione, affermava di voler ridurre gli stipendi “per dare un segnale ai cittadini”;
- Tari aumenta del 20%;
- Parcheggi incrementati dal 50% al 100%, a seconda dei casi (vedi parcheggio del Sacrario, in primis e la fantomatica ripresa della società Francigena, criticata proprio per basarsi anche su questi aumenti aleatori).
A questi punti possiamo noi stessi aggiungere gli aumenti delle bollette idriche, recentemente rialzate di un ulteriore 0.5% e già aumentate a inizio anno di svariati punti. Nonostante gli sforzi per “calmierare” la situazione profusi da Frontini e alleati.
Una risposta che ricorda da vicino anche la vecchia comunicazione che caratterizzava Viterbo2020 quando Frontini e suoi erano all’opposizione. All’epoca di parlava di “Maggioranza delle tasse” nei confronti della giunta Arena. Ora, i ruoli sono invertiti e chi è al comando non potrà di certo lamentarsi del trattamento.
Ancora più interessante, tuttavia, è l’assenza di due partiti all’appello, tra i “firmatari” del cartellone che sottolinea gli aumenti dell’amministrazione Frontini. Di chi si tratta? Del PD, ovviamente, ma anche di Forza Italia (perché esistono due Forza Italia in consiglio, quella di Elpidio Micci e quella di Giulio Marini, che porta però il logo con il quale è stato eletto: FI/Fondazione/UDC).
Un “mistero” al quale è però facile dare una risposta: Frontini, in Provincia, è stretta alleata di Forza Italia e del Partito Democratico, un’alleanza arcobaleno che continua a fare di tutto per non essere scalzata via dal centrodestra e che continua a mandare in tilt le compagini nazionali di Forza Italia e i “berlusconiani DOC”.
Un’alleanza che, a conti fatti, potrebbe continuare a svolgere il ruolo di stampella all’attuale giunta, permettendole di restare in sella fino al termine del mandato.