ROMA – Dal calo di oltre il 50% delle nocciole, agli ovini sbranati dai lupi, fino alla filiera del latte di bufala. Diverse le criticità irrisolte del settore agricolo laziale che stanno generando preoccupazione e crisi. Da ultimo l’appuntamento alla Regione Lazio con l’assessore all’Agricoltura Giancarlo Righini, a cui ha partecipato il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, che ha visto lo stanziamento di 4 milioni di euro per il latte di bufala. Fondi ritenuti da Coldiretti Lazio “insufficienti, poiché ne servirebbero almeno 15”.
“Già lo scorso settembre siamo intervenuti sulla filiera del latte di bufala, lanciando un sos all’assessorato regionale all’Agricoltura, che l’assessore Righini non ha colto, sia chiedendo un tavolo di crisi, che presentando un esposto alla Repressione Frodi in merito alle notevoli giacenze di latte di bufala congelato. Latte che proviene anche da Paesi esteri, così come la cagliata, determinando una alterazione dei prezzi alla stalla con il suo utilizzo illecito. E’ stato chiesto quindi alla Repressione Frodi di effettuare una verifica dei sistemi di tracciabilità e di corretta indicazione di provenienza dei prodotti, che sono destinati alla trasformazione nella filiera certificata. Una qualità del prodotto, che deve essere garantita anche attraverso il divieto di utilizzo improprio del fusore, che non è permesso dal disciplinare.
E’ fondamentale – conclude Granieri – che la Repressione Frodi a cui abbiamo presentato un esposto il mese scorso, faccia tutti i controlli necessari al fine di verificare che non venga utilizzato latte congelato per la produzione della mozzarella di bufala Dop. I controlli dovranno adottare tecniche che utilizzino la piastra genomica, che riconoscerebbe l’origine del prodotto utilizzato. E’ importante, inoltre, creare una sottozona della mozzarella di bufala Dop per valorizzare la produzione del latte di bufala nel Lazio”.
Coldiretti Lazio ha già annunciato nei mesi scorsi che denuncerà all’Authority, chi ha disdetto illecitamente i contratti con le aziende, avviando una battaglia legale nei loro confronti per contrastare le pratiche commerciali sleali che affliggono gli operatori.