Viterbo – Ridimensionamento scolastico, bagarre in consiglio provinciale: “Violato il regolamento”

I meloniani non partecipano alla votazione voluta dalla maggioranza che, di fatto, non fa altro che prendere tempo sulla delicatissima tematica

VITERBO – Bagarre in aula in occasione dell’ultimo consiglio provinciale dedicato al ridimensionamento scolastico che continua a mietere “vittime” tra le scuole della Tuscia da ormai anni, senza il territorio riesca a farsi valere.

Le ultime due scuole in procinto di essere accorpate sono quella del Carmine di Viterbo e quella di Grotte Santo Stefano. Una scelta che promette già da ora di creare numerosi problemi, anche per via della distanza che intercorre tra un plesso e l’altro.

Nonostante la provincia a guida Forza Italia/PD/Frontini abbia dichiarato più volte di essere contro tale decisione per voce del presidente Alessandro Romoli, la seduta di ieri è stata portata avanti con un escamotage che non è piaciuto a Fratelli d’Italia.

La maggioranza “multicolore”, infatti, ha presentato un’apposita delibera che prendeva atto di quanto espresso dall’osservatorio regionale, approvando allo stesso tempo ciò che era stato deciso dalla commissione. Una via di fuga per non decidere di fatto e non prendere una reale posizione in merito al discusso accorpamento.

Una decisione che non è stata mandata giù dai meloniani, che si sono rifiutati di “decidere di non decidere nulla” sulla questione, uscendo dall’aula.

A mandare davvero in escandescenza il presidente Romoli, tuttavia, è stato il sindaco di Bagnoregio Luca Profili, consigliere d’opposizione tricolore, che lo ha redarguito sul fatto che la maggioranza avesse presentato degli emendamenti dopo l’inizio del consiglio, per giunta dopo una pausa.

L’art. 63 comma 2 del regolamento, effettivamente, mette nero su bianco che gli emendamenti non possono essere presentati successivamente all’inizio della seduta. Una regola anche pratica, atta a permettere un corretto svolgimento dei lavori così che tutti i presenti possano essere informati su quanto stia succedendo.

“Evidentemente, noi a Bagnoregio agiamo diversamente. Seguiamo i regolamenti”. E’ stata poi questa, di fatto, l’affermazione di Profili che ha scatenato la reazione, esagerata e fuori luogo del presidente Romoli. “Il Presidente sono io e sono io che decido”, ha apostrofato Romoli, affermando che gli emendamenti di maggioranza fossero stati presentati prima dell’inizio dei lavori, dichiarazione non veritiera, come sottolineato dai meloniani.

Anche da qui, la successiva scelta di Fratelli d’Italia di non votare, manifestando la loro fermezza nel voler seguire le regole. La difesa del territorio sulla delicatissima questione degli accorpamenti, che penalizza tutti e non dovrebbe avere alcun colore politico, deve essere limpida e cristallina, anche per evitare facili ricorsi da parte degli organi più alti che potrebbero impugnare le decisioni della Provincia forzando la fusione delle scuole interessate.

Ora, con la votazione comunque approvata grazie ai numeri della maggioranza, la Regione avrà di fatto la possibilità di scegliere cosa fare delle scuole viterbesi, per l’ennesima volta.