ROMA – ll Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro Guido Crosetto ha nominato il generale di corpo d’armata Mario Cinque vice comandante generale dell’arma dei carabinieri.
“Grande soddisfazione per una nomina di notevole rilevanza per la sicurezza del Paese. – le prime dichiarazioni del ministro – Esprimo le mie più vive congratulazioni al Generale Cinque, al quale auguro buon lavoro. Integerrimo servitore dello Stato, con un profilo umano e professionale di altissimo livello, sono certo che saprà fornire, con dedizione e impegno, un prezioso contributo all’Arma a conferma della sua funzione di presidio di legalità ed espressione di uno Stato vicino ai cittadini.”
Prende il posto del generale Salvatore Luongo, nominato due settimane fa nuovo comandante generale della Benemerita. Dal 25 gennaio 2021, il generale Cinque è stato Capo di stato maggiore del comando generale dell’Arma dei Carabinieri.
Chi è Mario Cinque
Il generale Cinque è nato a Napoli il 6 febbraio 1963, sposato con due figli. Ha intrapreso la vita militare nel 1978, frequentando la Scuola militare “Nunziatella” di Napoli e successivamente i corsi dell’Accademia militare di Modena, della Scuola di applicazione Carabinieri in Roma e della Scuola di guerra a Civitavecchia. Il generale Cinque è laureato in Giurisprudenza e in Scienze della sicurezza interna ed esterna e ha conseguito un master in Scienze strategiche. Ha ricoperto numerosi incarichi nelle varie organizzazioni dell’Arma. In quella addestrativa, ha svolto servizio presso la Scuola sottufficiali di Firenze e all’Accademia militare di Modena. Nell’Arma territoriale, ha operato per diversi anni nel Lazio, quale comandante della Compagnia di Bracciano e del Reparto Territoriale di Frascati, in Campania, quale comandante provinciale di Napoli e della Legione e in Sicilia, in provincia di Catania, quale comandante di Compagnia. In Sicilia è stato anche comandante della sezione anticrimine del Raggruppamento operativo speciale. I suoi periodi di comando sono stati alternati con incarichi di stato maggiore presso il comando generale dell’Arma dei Carabinieri, tra cui capo sala operativa e capo ufficio operazioni, capo ufficio personale ufficiali e capo del I reparto. Inoltre, da colonnello, ha retto l’incarico di comandante del reggimento corazzieri e aiutante di campo del Presidente della Repubblica.
Che cosa fa il vice comandante generale
Il vice comandante, recita la legge, “è il generale di corpo d’armata in servizio permanente effettivo più anziano tra quelli che si trovano ad almeno un anno dal limite di età per la cessazione dal servizio permanente in ruolo. Rimane in carica con mandato della durata di un anno, senza possibilità di proroga o rinnovo. Se, al termine del mandato di un anno, non è presente in ruolo alcun generale di corpo d’armata che si trova ad almeno un anno dal limite di età per la cessazione dal servizio permanente, il vice comandante generale in carica è confermato nell’incarico sino a un massimo di due anni e comunque non oltre la data di cessazione dal servizio permanente. È gerarchicamente preminente rispetto agli altri generali di corpo d’armata dell’Arma dei carabinieri. Il vice comandante: esercita le funzioni vicarie in caso di assenza o di impedimento del Comandante generale e lo coadiuva assolvendo le funzioni ed i compiti delegati; su delega del comandante generale effettua ispezioni agli alti comandi dell’Arma; presiede la commissione ordinaria di avanzamento degli ufficiali dei carabinieri”.