I dirigenti hanno confermato nel dettaglio il nostro scoop giornalistico: “Almeno una delle fideiussioni è farlocca”
ROMA – Treni fantasma. Commissione trasparenza. Momento verità. Maddechè! Come largamente anticipato questa mattina il presidente della Commissione, Massimiliano Valeriani, non ha ritenuto opportuno convocare i protagonisti dell’ennesimo sperpero di denaro pubblico al momento accertato per l’acquisto di nuovi treni dalla Titegarh di Caserta.
Dopo una breve e poco suggestiva introduzione dello stesso presidente è stata la consigliera di Fratelli d’Italia, Laura Corrotti, colei che ha chiesto e ottenuto la convocazione dei lavori, ed ha subito messo in chiaro che la riunione, senza la presenza dei dirigenti, rup e assessori artefici della costruzione del bando da oltre 300milioni di euro per l’acquisto di nuovi treni al momento ancora non arrivati serviva a poco o niente.
Soprattutto ha anticipato che il gruppo di Fratelli d’Italia si sarebbe rivolto al presidente della Commissione trasporti Mitrano per approfondire quelle perplessità che sarebbero rimaste tali con l’incontro di oggi.
Così è stato. Infatti a parlare sono stati i dirigenti regionali Fabrizio Mazzenga e Giuseppe Ferraro coloro che hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di fare luce sulla vicenda e sulle fideiussioni irregolari o presunte tali. Hanno raccontato, per massimi sistemi, il contenuto del documento di 13 pagine nel quale hanno ricostruito le fasi dell’accordo ed evidenziano le responsabilità del fornitore.
Il contratto, firmato con la Titagarh Firema Spa di Caserta, prevedeva la consegna dei primi due convogli entro 630 giorni dalla firma, ossia entro la fine del 2023.
Gli altri treni sarebbero stati forniti in scaglioni successivi ogni 40 giorni, per completare la fornitura entro giugno 2024. In totale, l’accordo quadro riguardava 38 treni: 20 per la Roma-Lido e 18 per la Roma-Civita Castellana-Viterbo, per un costo complessivo di 282 milioni di euro, comprensivo di manutenzione decennale.
La Regione Lazio aveva versato una caparra iniziale di 19,5 milioni di euro per i primi 11 treni e 37,6 milioni per un secondo contratto da 156,9 milioni.
A garanzia degli obblighi contrattuali, Titagarh Firema aveva fornito polizze fideiussorie emesse da istituti finanziari stranieri. Tuttavia, in seguito a verifiche, la validità di queste garanzie è stata messa in discussione.
I presenti sono rimasti colpiti dall’intervento del consigliere del Pd Daniele Leodori. Ha detto di non conoscere le carte. Di non averle avute ma, questa la scoperta, lui prende i treni regionali ed ha scoperto che sono sempre in ritardo e poco presentabili.
Ovviamente quello che ha detto non risponde al vero altrimenti avrebbe saputo che molti treni sono soppressi o sostituiti da servizi alternativi con gli autobus.
Non è stato chiarito niente se non che i nuovi dirigenti hanno deciso di fare le pulci alla società che si è aggiudicata l’appalto e di fare in modo che i treni pagati, promessi e in corso di allestimento, vengano consegnati ai pendolari il prima possibile.
Poco. Veramente troppo poco. Ci aspettiamo di vedere i vecchi dirigenti per capire come mai non hanno controllato e verificato la bontà dei documenti presentati dalla ditta che si è aggiudicata il lavoro.
“La commissione trasparenza sul caso “treni fantasma” per le tratte Roma-Lido di Ostia e Roma-Civita Castellana-Viterbo è stata esaustiva a metà. Abbiamo ascoltato con piacere coloro che stanno aiutando l’amministrazione Rocca nel comprendere l’accaduto, allo stesso tempo però avremmo desiderato audire coloro, come richiesto ufficialmente, che avrebbero potuto aiutarci a capire meglio e a risalire alla genesi di questa problematica che ha colpito la Regione Lazio e i cittadini, e quindi rispondere così alle tante domande poste durante la seduta odierna che sono rimaste inevase. Per questo, chiederemo di convocare una successiva audizione con i rappresentati politici e amministrativi delle scorse legislature per riuscire a ricostruire i fatti così come realmente accaduti”. Così in una nota Laura Corrotti, consigliere regionale Fratelli d’Italia e membro della commissione trasparenza.