Il piano regolatore di Viterbo è il penultimo più vecchio tra tutti i comuni Italiani, dopo 50 anni, finalmente, potrà essere ammodernato
VITERBO – E’ stato presentato ufficialmente il Piano di Recupero del Centro Storico, una serie di lavori e studi che permetteranno, col tempo, alla città di recuperare un importante gap normativo che ha caratterizzato il capoluogo negli ultimi 50 anni.
A metterlo nero su bianco ci hanno pensato la sindaca Chiara Frontini e l’assessore Emanuele Aronne, accompagnati dal dirigente dei settimo settore Stefano Peruzzo e dal professore della Sapienza Orazio Carpenzano.
Come illustrato, il piano attuativo, garantirà un maggiore margine di manovra per chiunque debba effettuare lavori nel centro storico. Dall’installazione di un’ascensore in una palazzina, fino all’abbattimento di un palazzo diroccato, pubblico e privati avranno meno impedimenti burocratici e maggiore gioco di forza nei confronti della Soprintendenza, “che ovviamente continuerà a fare il suo lavoro”, come sottolineato dai presenti.
A fare un esempio ancora più lampante, però, ci ha pensato nello specifico Aronne. “Con questo piano, per darvi un’idea, sarà possibile mettere mano su Piazza Campoboio e sull’adiacente palazzo bombardato e rimasto diroccato per decenni”.
Ancora, “il piano attuativo semplificherà tutti gli iter, permettendo a progetti importanti, come quello di Schenardi, di procedere senza dover compiere di volta in volta miracoli amministrativi”.
Sui tempi di approvazione del piano, tuttavia, si dovrà portare pazienza. “Difficilmente questa amministrazione, nel suo primo mandato, potrà vederne l’approvazione, poi occorrerà una fase di studio, poi di messa a progetto e poi dovrà anche essere approvato in Regione. Ma si tratta di un primo passo imprescindibile”, ha premesso Aronne.
Come spiegato dal professore Carpenzano, inoltre, “La volontà è realizzare un’idea di futuro di questo centro storico, con un’idea di continuità. Il piano sarà ovviamente sviluppato tenendo conto di tutte le agende europee, come quelle legate ai rischi ambientali e idrogeologici”.