Capranica – “I marocchini entrarono in casa per cercare donne da violentare”, la testimonianza di chi ha vissuto l’orrore

Convegno dell’Associazione vittime delle marocchinate per non dimenticare le atrocità dei coloni francesi durante la seconda guerra mondiale

CAPRANICA – “I marocchini entrarono in casa per cercare le donne da violentare, fortunatamente mio padre nascose le sorelle di 14 e 17 anni sotto il letto e offrì da bere a quei due soldati e li convinse ad andare via”.

Questa la testimonianza di una signora che ha concluso il convegno dal titolo “Le marocchinate a Capranica”, tenuto ieri pomeriggio, sabato, presso il Centro Civico “Piersanti Mattarella” di Capranica (VT).

Alla ritirata dei nazifascisti, vari paesi della Ciociaria e del Viterbese vennero occupati dai franco-coloniali del Cef. Fu l’inizio di un assurdo calvario. Ad Ausonia decine di donne furono violentate e uccise, e lo stesso capitò agli uomini che tentavano di difenderle. Dai verbali dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra risulta che anche “due bambini di sei e nove anni subirono violenza”. A S. Andrea, i marocchini stuprarono 30 donne e due uomini; a Vallemaio due sorelle dovettero soddisfare un plotone di 200 goumiers; 300 di questi invece, abusarono di una sessantenne. A Esperia furono 700 le donne violate su una popolazione di 2.500 abitanti. Anche il parroco, don Alberto Terrilli, nel tentativo di difendere due ragazze, venne legato a un albero e stuprato per una notte intera. Morirà due anni dopo per le lacerazioni interne riportate.

“La sala era piena di cittadini che hanno apprezzato molto gli interventi dei relatori – ha detto il consigliere comunale Francesco Virgili, promotore del convegno – anche a Capranica, come in gran parte della Tuscia, i coloniali francesi (composti da marocchini, senegalesi e algerini ndr) si accanirono sulla popolazione civile.”

Il convegno moderato da Valentina Rinaldi, si è aperto con un’ampia relazione di Emiliano Ciotti, scrittore e presidente dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate, che ha descritto l’impegno per la verità dell’associazione e ha illustrato i rapporti diplomatici tra Francia e Italia.

Al giornalista Silvano Olmi, scrittore e vice presidente dell’ANVM, il compito di parlare delle violenze nella Tuscia e in particolare a Capranica. “Gli abitanti delle campagne furono particolarmente colpiti dalla furia dei marocchini tanto che dovettero abbandonare le loro case – ha detto Olmi – una donna di Capranica venne stuprata davanti al marito e ai figli vicino alla stazione ferroviaria e abbiamo notizia di violenze ai danni anche di un uomo.”