Dopo il danno anche la beffa del mancato versamento delle ritenute fiscali per un importo di 278.992,86 euro, importo superiore alla soglia di rilevanza penale
FROSINONE – Sta assumendo un aspetto davvero grottesco l’inchiesta della Guardia di Finanza sulla vicenda che ad aprile scorso travolse i vecchi vertici dell’Ater di Civitavecchia.
Infatti gli uomini delle Fiamme gialle sono entrati in possesso della relazione del collegio sindacale dell’assemblea dei soci di Confservizi in occasione dell’approvazione del bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2022.
Il contenuto di questo scritto firmato da Massimo Furia (presidente), Micaela Porceddu Giovanni di Bartolomeo (componenti) è inquietante. Cioè riporta il compenso stratosferico incassato dall’ex direttore generale dell’Ater Frosinone, Massimo Serafini, pari a 650mila euro liquidato in busta paga.
Cerchiamo di ricostruire la vicenda.
La guardia di finanza ha setacciato gli uffici dell’Ater di Frosinone alla ricerca di documenti e pratiche sui rapporti (ora chiusi) con la Confservizi, l’associazione di enti locali.
I rapporti tra Ater e Confservizi (dalla quale provenivano lo stesso Andrea Iannarilli nelle vesti di presidente del cda della società e l’ex direttore generale Ater Massimo Serafini), nella gestione pre-commissariale, erano stati diversi.
L’Ater di Frosinone aveva affidato a Confservizi la stazione unica appaltante, ma anche incarichi per il Pnrr relativi alla «progettazione ed esecuzione, accertamenti, verifiche, collaudi e rendicontazione, indagini specialistiche e consulenza geologica e rilievi da eseguirsi nei fabbricati Ater» di alcune opere di ristrutturazione tra Ferentino, Villa Santa Lucia e Pico.
In alcuni casi, su tali affidamenti era intervenuta anche l’Autorità nazionale anticorruzione per censurare quegli accordi. Un atto al quale era seguito un esposto e poi l’avvio di un’indagine della procura di Frosinone.
Il sostituto procuratore Samuel Amari, titolare del fascicolo, ha affidato alle Fiamme gialle una serie di accertamenti. Così, nei mesi scorsi i finanzieri hanno effettuato degli accessi anche nella sede dell’Ater alla ricerca di contratti, documenti e quant’altro ritenuto d’interesse a fini investigativi. Sentite anche delle persone informate sui fatti.
Lo scorso 2 agosto, poi, c’è stato un primo cambio di passo con la Regione Lazio che ha deciso per il commissariamento dell’ex istituto case popolari frusinate con la nomina a commissario di Antonello Iannarilli. Appena il giorno prima, invece, il 1° agosto, l’ex direttore generale dell’ente Massimo Serafini aveva firmato tre determine per liquidare alla Confservizi il pagamento della progettazione per i lavori con il Pnrr in base ala convenzione con Confservizi dell’11 marzo 2022 e della delibera consiliare del 10 dicembre 2021 di approvazione dell’accordo quadro con Confservizi.
Si tratta del saldo delle quote rimanenti di 62.883,13 euro per Pico (su un compenso totale di 309.103,38 euro), di 54.076,96 per Ferentino (sul totale di 932.066,04 euro) e di 43.566,63 euro per Villa Santa Lucia (su un totale di 348.029,11 euro).
A seguito del commissariamento dell’ente, il nuovo corso portato avanti da Antonello Iannarilli ha portato alla nomina di un nuovo direttore generale al posto di Serafini nella persona di Marina Candida Rabagliati e del ritorno all’utilizzo dell’amministrazione provinciale come stazione unica appaltante al posto di Confservizi.
Nella relazione il collegio sindacale scrive: “Il Collegio Sindacale è venuto a conoscenza, della presunta predetta posizione creditoria del Direttore Generale, durante la verifica del giorno 11 luglio 2023, quando è stata riscontrata una busta paga emessa per un loro di complessivi euro 650.000,00 e per la quale, per altro, non erano state neanche versate le ritenute fiscali indicate di euro 278.992,86, quindi, per un importo superiore alla soglia di rilevanza penale”.
CONFERVIZI LAZIO - RELAZIONE BILANCIO 31-12-2022 MP