CORCHIANO – Dallo stop al calcio dilettantistico laziale alla protesta nazionale.
“L’Associazione italiana arbitri non può non raccogliere il forte grido di dolore che arriva dalla sua base, ma soprattutto dalla parte migliore di questo sport – ha detto il presidente dell’Aia Carlo Pacifici – interpretando il sentimento diffuso di tutti gli arbitri laziali ed italiani, ha deciso di non far scendere gli arbitri sui terreni di gioco delle gare da disputarsi in questo fine settimana sotto l’egida del Comitato regionale Lazio, a partire dal giorno 6 dicembre, fino a domenica 8 dicembre.
La recente gravissima aggressione, subita da un arbitro in una partita di Terza categoria laziale, ha rappresentato la goccia decisiva per affermare a chiarissime lettere che la violenza non solo non è giustificabile e deve essere combattuta da tutti, ma che la violenza sugli arbitri è in condizione di fermare il calcio”.
Nel fine settimana in corso, inoltre, tutti gli arbitri italiani scenderanno in campo, dalla serie A fino ai campionati dilettantistici e giovanili nelle altre regioni italiane, con un segno nero sul viso per dire basta alla violenza sui direttori di gara.