Palazzo rischia il crollo a Roma, evacuati gli altri due vicini

ROMA – È un vero e proprio dramma quello che stanno vivendo 30 nuclei familiari, oltre 100 persone, tra cui disabili, abitanti di una palazzina nel quartiere romano Aurelio.

I vigili del fuoco del Comando Provinciale – dopo aver informato il Gabinetto del Sindaco Roberto Gualtieri, la polizia locale di Roma Capitale, il commissariato Aurelio della polizia di stato, la protezione civile di Roma Capitale, il Municipio XIII e la Commissione Sicurezza Statica Edifici Privati -, hanno, disposto l’evacuazione dell’immobile di via Ennio Bonifazi 6 – oltre a quello del civico 4 -, dopo un controllo su una palazzina pericolante – già evacuata un anno fa -, che si trova nelle vicinanze, all’altezza di largo Gregorio XIII. Gli ‘sfollati’ sono ora in grande difficolà’ e non sanno quando torneranno nelle loro case.

“Il rischio è di tornare negli appartamenti tra mesi o anni”, è il commento lapidario di Maurizio Galli, amministratore del condominio di via Bonifazi 6. “Ci si chiede inoltre perché si sia arrivati a questa situazione, essendo il problema noto da tempo – aggiunge all’AGI -. È un problema che ha coinvolto un intero quartiere, anche ai fini della viabilità. Ci chiediamo ancora quali azioni a tutela della proprietà verranno poste in essere dagli organi competenti per evitare sciacallaggio ed eventuali occupazioni abusive”.

La palazzina pericolante, in effetti, doveva essere ristrutturata con il Super Bonus, ma i lavori non sono mai partiti e ora, “a pagare sono gli inquilini dei palazzi limitrofi”, racconta. I condomini ‘sfollati’ da via Bonifazi, tra l’altro, contestano il provvedimento, considerato esagerato. “Venerdì mattina e senza basi cartacee certe, ma per evidenze visive” è stato ritenuto di evacuare “via Bonifazi 6”, “noi non eravamo oggetto di controllo, ma i vigili del fuoco hanno ipotizzato che l’ingresso potrebbe essere coinvolto dal crollo, ma non la palazzina”, dice l’amministratore spiegando la natura delle perplessità di diversi condomini. “In 24 ore” è stato fatto quello che si è evitato “per 30 anni” e ora a pagare non sono solamente i proprietari dell’immobile coinvolto, ma anche quelli vicini.