Per nove anni ha insegnato Storia della Tradizione classica presso l’Università della Tuscia di Viterbo
ROMA – La storica dell’arte Elisa Debenedetti, una delle maggiori studiose del Settecento italiano, in particolare romano, è morta a Roma all’età di 91 anni. La scomparsa risale al 3 dicembre ma la notizia è stata confermata dalla famiglia solo a funerali avvenuti.
Nata a Torino il 24 maggio 1933, era figlia del critico letterario Giacomo Debenedetti e sorella dello scrittore e giornalista Antonio e allieva di Giulio Carlo Argan, Elisa Debenedetti ha insegnato all’Università “La Sapienza” di Roma Storia dell’arte moderna come professore ordinario e ha tenuto anche per nove anni l’insegnamento di Storia della Tradizione classica presso l’Università della Tuscia di Viterbo.
Ha vinto numerosi premi, fra cui la XXVIII edizione del Livio Giuseppe Borghese. Dopo essersi occupata di arte contemporanea e in particolare di Marc Chagall (“I miti di Chagall”, Longanesi, 1962, e numerosi articoli sull’argomento), Debenedetti ha rivolto la sua attenzione soprattutto al Settecento, dirigendo la rivista annuale “Studi sul Neoclassico”, e curando una mostra su Giuseppe Valadier presso l’Istituto Nazionale della Grafica (1985); la rivista si è poi trasformata in “Studi sul Settecento Romano”.
Debenedetti si è occupata del collezionismo delle grandi famiglie romane, come Albani e Sforza Cesarini, e tra le numerose pubblicazioni (in particolare su Antonio Canova) si può ricordare un libro sulle caricature di Carlo Marchionni, per la collana Studi e testi del Vaticano (2016). Si è poi occupata dei fondi di disegni custoditi presso la Biblioteca di Palazzo Venezia (“Roma e la campagna romana nella raccolta Lanciani”, Serra editore, 2017), anche per conto dell’Istituto di Archeologia e Storia dell’Arte, del quale era socia.
Era inoltre membro dell’Accademia di San Luca e fa parte del Gruppo dei Romanisti.