Civitavecchia Porto – Port Mobility procede con i licenziamenti, via i primi 17 lavoratori

CIVITAVECCHIA – Esito negativo per la vertenza Port Mobility. I lavoratori hanno infatti respinto l’accordo proposto dall’azienda, che ha confermato la propria decisione di procedere con i licenziamenti, come annunciato lo scorso settembre all’avvio della procedura.

Nonostante i numerosi incontri tra le parti, le riunioni con i sindacati e lo sciopero della scorsa settimana, l’accordo non è stato raggiunto, portando alla conferma del licenziamento di 26 dipendenti. Solo 5 lavoratori hanno approvato il documento firmato dai vertici di Port Mobility.

La società, sotto la guida del presidente Edgardo Azzopardi, licenzierà quindi 26 unità su un totale di 153 dipendenti (113 a tempo indeterminato e 40 a tempo determinato). Tra questi, 25 appartengono al settore viabilità e parcheggi, con 23 operai addetti all’imbarco/sbarco e 2 capoturni. Le prime 17 lettere di licenziamento pronte ad essere spedite.

Nel corso dell’assemblea, i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Mare e Porti, Usb e Fast hanno spiegato che i lavoratori sono stati adeguatamente informati sulla proposta dell’azienda. Quest’ultima prevedeva la sottoscrizione di un contratto aziendale difensivo, che includeva l’utilizzo di strumenti di flessibilità come da Ccnl dei Porti e la Cassa Integrazione, in cambio dell’istituzione di un meccanismo premiante. Il mandato dei lavoratori a sottoscrivere tale accordo avrebbe consentito il ritiro immediato della procedura di licenziamento per tutti i 26 coinvolti. Tuttavia, con 48 voti contrari e solo 5 favorevoli, la proposta è stata respinta, e i lavoratori hanno negato il mandato ai sindacati di procedere in tal senso, nonostante i ripetuti chiarimenti sulle conseguenze della mancanza di un’intesa alternativa.

Giovedì, le organizzazioni sindacali dovranno comunicare ufficialmente il fallimento dell’accordo in Regione e, successivamente, inizieranno a discutere con l’azienda sulla lista del personale coinvolto nei licenziamenti.