Presentata la relazione che indica come indispensabili nuovi impianti sui territori per smaltire i rifiuti urbani trattati
ROMA – Presentati giovedì a Roma, nella sala stampa alla Camera, i dati che fotografano l’attuale situazione del sistema rifiuti di Roma Capitale con particolare attenzione al sito di Malagrotta, elaborati nell’ambito del ‘filone’ d’inchiesta promosso dalla ‘Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari‘, presieduta dal deputato Jacopo Morrone.
A illustrare le 412 pagine del dossier sono stati lo stesso Morrone e i due relatori di maggioranza e minoranza, il sen. Andrea De Priamo (Fdi) e l’on. Marco Simiani, che hanno anticipato che lo studio non si ferma qui ma proseguirà in un nuovo ‘filone’ di approfondimento sul tema degli ‘impianti di termovalorizzazione presenti in Italia e in Europa, con un focus specifico ‘sull’impianto di Roma Santa Palomba, Bolzano, Acerra‘.
“La Commissione, appena istituita, – ha spiegato Morrone – nell’autunno 2023 decise di avviare come primo atto un’inchiesta sul sistema rifiuti in Lazio. Poi gli eventi suggerirono un focus specifico sulla situazione di Roma Capitale: il 24 dicembre 2023, infatti, andò a fuoco il TMB1 di Malagrotta dopo che già l’anno prima, il 15 giugno 2022, era bruciato anche il TMB2. Allertato dalla gravità dell’evento, il 28 dicembre 2023 feci un sopralluogo a Malagrotta nel luogo dell’incendio insieme a una delegazione della Commissione. Da quell’evento è partito questo studio analitico, corredato di dati e documenti anche recentissimi, che disegna oggettivamente la super-emergenza che investe la gestione dei rifiuti di Roma Capitale anche alla luce dell’imminente Giubileo”.
LE CRITICITÀ DI AMA E I RIFIUTI DI ROMA IN OLANDA
“Credo che siano evidenti, oltre che corroborate dai dati, – ha aggiunto – le criticità relative all’autonomia di trattamento dei rifiuti da parte di AMA per mancanza di investimenti, obsolescenza e danneggiamenti agli impianti esistenti, difficoltà che si riflettono negativamente sulla gestione del servizio e che i cittadini pagano in termini di degrado e di maggiori costi economici e ambientali. Nel 2022 circa il 45% della produzione complessiva di rifiuti locali risultava trasferita ad impianti extra regione. E oggi il dato non può che essere aumentato a fronte dell’assenza di impianti nel territorio. Nella recente missione in Olanda di una delegazione della Commissione, abbiamo potuto verificare che AMA, in seguito ad un accordo con la società AEB di smaltimento rifiuti, spedisce ogni settimana due treni di 16 vagoni ciascuno, per un totale di 900 tonnellate di rifiuti a viaggio, dal terminal di Civitavecchia direttamente al termovalorizzatore olandese di AEB che genera energia per famiglie e imprese. La previsione è che nell’anno giubilare le spedizioni raddoppieranno con un costo evidentemente molto elevato: a voce ci è stato riferito che AMA oggi paga 180.000 euro a settimana che dal 24 dicembre diventeranno 360.000 per un totale annuo per il 2025 che dovrebbe attestarsi oltre 37 milioni di euro”. “Ma a preoccupare – ha evidenziato Morrone – è anche il bilancio di AMA: dal piano economico finanziario si evince che dal 2022 al 2023 si passa da un bilancio di 0,6 mln di euro a meno 46,5 mln di euro, con una proiezione previsionale drammatica per il 2024.
MALAGROTTA
Per quanto riguarda la discarica di Malagrotta, “nonostante non sia più operativa dal 2013, rappresenta tuttora un grave problema ambientale e economico”.
A questo proposito, il presidente ha citato “la recente sentenza di condanna emessa dalla III Corte d’Assise di Roma per i delitti di disastro ambientale colposo in relazione alla gestione del percolato di discarica ed altro. E questo è utile – ha spiegato – ai fini di interesse della Commissione per le conseguenze di danno che ricadono sui residenti nelle aree contigue al sito. Studi epidemiologici di settore, infatti, hanno attestato effetti sanitari importanti attribuibili all’inquinamento prodotto nei passati decenni dagli impianti industriali presenti nell’area. Pertanto riteniamo necessario che alla luce degli obblighi normativi sia avviata un’indagine epidemiologica periodica per la popolazione esposta”. Circa i costi di bonifica dell’area di Malagrotta, Morrone ha ricordato che il Commissario alle bonifiche, gen. Giuseppe Vadalà, nell’anno 2024 ha avviato i primi bandi di gara per attuare la cinturazione e la copertura del sito, per un importo di oltre 192 milioni di euro.
L’IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE DI SANTA PALOMBA
Il presidente, infine, ha toccato il tema dell’impianto di termovalorizzatore di Santa Palomba, “opera considerata funzionale alla gestione dei rifiuti dell’anno Giubilare 2025 dal TAR e dal Consiglio di Stato”, tuttavia – ha aggiunto – “la messa in opera dell’impianto avverrà ottimisticamente solo dopo l’anno 2027, il che impone una riflessione sulla legittimità dell’utilizzo da parte del sindaco Roberto Gualtieri, come Commissario straordinario al Giubileo, di una procedura di estrema urgenza per la realizzazione dell’impianto e soprattutto sulla correttezza del ricorso alle ordinanze derogatorie alle normative di settore (urbanistica e vincolistica). In ogni caso, il tema di questo impianto sarà al centro del nuovo corso del filone di studio. Da ultimo, non posso tacere sulla scarsa collaborazione dei vertici di AMA, segnale da tenere in considerazione per la prossima attività di inchiesta”.
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