Autoconsumo energetico: come diventare indipendenti con le energie rinnovabili


Come risposta alle sfide ambientali ed economiche contemporanee, l’autoconsumo energetico negli ultimi anni ha assunto un ruolo sempre più centrale. Ultimamente, infatti, sembra esserci molta più consapevolezza per quanto concerne il risparmio energetico e l’indipendenza dalle fonti tradizionali di energia. Anche le nuove generazioni, tra Generazione Z e Millennials, si stanno impegnando con sempre più forza e vigore nella lotta alla sostenibilità energetica ed ambientale. Un concetto in crescita in questo senso è proprio quello dell’autoconsumo, tanto che soluzioni come i pannelli solari ad oggi sono sempre più diffuse per fare in modo di generare energia rinnovabile in totale autonomia.

Cos’è e come funziona l’autoconsumo

Cosa si intende con la parola autoconsumo? Autoconsumo significa consumare l’energia elettrica autoprodotta dall’impianto fotovoltaico direttamente in loco per rispondere al fabbisogno energetico così da raggiungere i livelli più alti di autonomia energetica. Diverse aziende supportano questa transizione energetica, infatti sempre più realtà, tra cui provider energetici come VIVI energia, offrono soluzioni per la consulenza e per il supporto nella gestione dei consumi, contribuendo in maniera fondamentale a rendere il cliente informato e a sostenerlo nella transizione energetica all’interno della propria dimensione domestica. Sulla base di quando viene attivato l’autoconsumo, quest’ultimo si suddivide in due diverse categorie: autoconsumo istantaneo ed autoconsumo differito. Nel caso del primo l’energia che viene prodotta dall’impianto fotovoltaico viene consumata nello stesso preciso istante in cui viene prodotta, mentre nel caso del secondo l’energia, grazie all’utilizzo di impianti di accumulo, non viene consumata nell’immediato, ma viene invece rilasciata solamente in un secondo momento.

Quali sono i vantaggi dell’autoconsumo

L’attivazione dell’autoconsumo può portare a numerosi vantaggi e benefici, questo sia dal punto di vista economico che dal punto di vista ambientale. Per quanto concerne il primo, il vantaggio principale è sicuramente il risparmio in bolletta, che avviene per via dell’utilizzo di energia autoprodotta e per il conseguente minor prelievo di energia dalla rete. Dal punto di vista ambientale, invece, c’è da sottolineare l’utilizzo di energia pulita e rinnovabile, che permette non solamente di diminuire la dipendenza dai combustibili fossili, ma anche e soprattutto di partecipare e di contribuire in maniera attiva al processo di transizione energetica nazionale. 

In più, non possiamo non sottolineare la riduzione dell’impatto ambientale dovuta all’autoconsumo di energia pulita, che consente di ridurre in maniera decisamente significativa il quantitativo di emissioni di CO2 nell’atmosfera. L’adozione di queste soluzioni, ovviamente, aiuta a combattere i cambiamenti climatici e promuove un futuro energetico sempre più sostenibile. Anche il quadro regolatorio che ha a che vedere direttamente con l’autoconsumo diffuso chiude il cerchio. Quest’ultimo si riferisce alle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) e dunque alla possibilità per i consumatori finali di associarsi per condividere l’energia elettrica prodotta all’interno della medesima configurazione. 

Col decreto del MASE del 23 febbraio 2024, infatti, è stato approvato il documento del GSE contenente le regole operative per l’accesso agli incentivi destinati allo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili. Prima di procedere alla loro erogazione, il GSE è chiamato a verificare che vengano rispettati tutti i parametri e i requisiti indispensabili per l’ammissibilità al servizio per l’autoconsumo diffuso, per poi stipulare un apposito contratto e comunicare i tipi di configurazioni per le quali è stato attivato il servizio.