I capogruppo di maggioranza, Melania Perazzini e Ugo Poggi, preannunciano una vera guerra alla “miope” decisione della Regione Lazio
VITERBO – La maggioranza consiliare, per nome dei capogruppo Melania Perazzini e Ugo Poggi promette di non lasciare che la Regione vanifichi tutti gli sforzi fatti fino a oggi per preservare la stabilità della scuola del Carmine. Una promessa importante, con la quale tutte le forze politiche, le famiglie e i cittadini sono stati invitati “a reagire” per opporti a una scelta che “miope e contraddittoria” fatta dalla giunta Rocca.
I capigruppo della maggioranza civica al governo della città di Viterbo esprimono la loro più ferma contrarietà alla delibera di giunta regionale con la quale è stato deciso il dimensionamento scolastico dell’Istituto Comprensivo Carmine. “Tale scelta – fanno sapere – oltre a essere in aperto contrasto con le posizioni già espresse dal Comune di Viterbo, dalla Provincia di Viterbo e dall’Osservatorio Regionale del Lazio, rappresenta un grave errore politico e amministrativo che rischia di compromettere il futuro educativo del nostro territorio”.
La scelta della Regione, per la maggioranza, sarebbe anche un vero e proprio “Attacco al sistema scolastico locale”. “L’Istituto Comprensivo Carmine è molto più di una semplice scuola – proseguono – È un punto di riferimento per il quartiere e per l’intera città, un luogo dove si costruiscono inclusione sociale e pari opportunità. La scuola accoglie numerosi studenti con bisogni educativi speciali, offrendo loro strumenti e supporto adeguati per garantire il diritto allo studio e la piena integrazione nella comunità scolastica. Ridimensionare o smantellare questa realtà significherebbe privare la città di un presidio fondamentale per la coesione sociale e l’equità educativa, tradendo il lavoro svolto negli anni da insegnanti, famiglie e istituzioni locali”.
Per non parlare degli investimenti PNRR a rischio inefficacia che, secondo Perazzini e Poggi potrebbero trasformarsi “in un’occasione persa per il nostro territorio”. “La decisione della Regione Lazio appare inoltre miope e contraddittoria – attaccano i due – considerando che l’Istituto Comprensivo Carmine è destinatario di importanti investimenti provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tali fondi sono stati stanziati per migliorare le infrastrutture scolastiche e potenziare i servizi educativi offerti dal plesso. Decidere dimensionamento in questo momento significa non solo mettere a rischio l’efficacia di tali risorse, ma anche annullare gli sforzi compiuti dalla nostra amministrazione per garantire un futuro di qualità alla scuola e ai suoi studenti”.
“Una decisione calata dall’alto e inaccettabile – continuano nella loro arringa i capogruppo di Viterbo 2020 e IoApro Rinascimento – L’iniziativa regionale rappresenta un esempio lampante di scelte calate dall’alto, prive di qualsiasi dialogo reale con il territorio e le istituzioni che lo rappresentano. Come amministrazione comunale, ci siamo opposti fin dal principio a questa scelta, sottolineando la centralità dell’Istituto Comprensivo Carmine per la città di Viterbo e ribadendo la necessità di mantenere la scuola nella sua forma attuale. Nonostante ciò, la Regione Lazio ignora la voce del territorio, dimostrando un atteggiamento autoritario e poco rispettoso delle esigenze della nostra comunità”.
La maggioranza civica, specifica poi ulteriormente che “Non lasceremo che questa decisione passi”. “Quella della Regione Lazio è una decisione gravissima – rimarcano – che colpisce il cuore del nostro sistema scolastico e ignora completamente le necessità del territorio,” dichiarano i capigruppo della maggioranza civica in Consiglio Comunale. “L’Istituto Comprensivo Carmine non è solo una scuola, ma un simbolo di inclusione e speranza per tante famiglie. Non possiamo permettere che questa delibera distrugga tutto ciò che è stato costruito negli anni”.
La richiesta è quindi di revocare la decisione e ascoltare il territori con i capigruppo della maggioranza civica che chiedono alla Regione Lazio di revocare immediatamente la delibera e di avviare un confronto costruttivo con il Comune di Viterbo, le famiglie e le scuole coinvolte. “Questa decisione non solo mette a rischio il futuro educativo dei nostri ragazzi, ma mina anche la fiducia nelle istituzioni e nei processi partecipativi”, sottolineano i capigruppo. Sarà però necessaria “un’unità della città”.
“Invitiamo tutte le forze politiche, le famiglie e la comunità scolastica a unirsi in questa battaglia per difendere l’Istituto Comprensivo Carmine – sottolineano – Questa scuola rappresenta il futuro della nostra città e il nostro impegno per un’istruzione di qualità e inclusiva deve essere condiviso da tutti”.