Scorie nucleari, nove Comuni della Tuscia: “Depositate le osservazioni per il parere negativo alla Vas”

TARQUINIA – Le amministrazioni comunali di Montalto di Castro, Tarquinia, Tuscania, Canino, Arlena di Castro, Tessennano, Piansano, Cellere e Ischia di Castro hanno approvato una delibera contenente le osservazioni e il parere negativo alla realizzazione del deposito di scorie nucleari sul territorio comunale. Il progetto del sito di stoccaggio di materiale radioattivo, presentato da Sogin, è giunto alla procedura di valutazione ambientale strategica e, in questo frangente, le giunte dei sopracitati comuni hanno predisposto tutta la documentazione da inviare al Ministero dell’Ambiente.

“Nelle nostre osservazioni – dichiarano i sindaci – abbiamo evidenziato tutte le criticità di questa scelta insana. La nostra zona, come tutta la Tuscia, ha già dato un ampio contributo per quanto riguarda le energie rinnovabili, consentendo di raggiungere con largo anticipo gli obiettivi regionali fissati per il 2030. La nostra posizione sul progetto presentato da Sogin non può che essere fortemente contraria”.

Dei 21 siti viterbesi individuati da Sogin, 16 sono sul territorio verso la costa, VT8 (Montalto di Castro ), VT9 (Canino,Cellere e Ischia di Castro), VT24 (Canino e Montalto), VT25 (Tarquinia e Tuscania), VT26 (Canino), VT27 (Canino e Montalto), VT28 (Arlena e Tuscania), VT29 (Ischia di Castro), VT30_A (Tuscania, Piansano e Arlena), VT30_B (Tuscania e Piansano), VT31 (Tuscania), VT32_A (Tuscania,  Arlena e Tessennano), VT32_B (Tuscania e Arlena), VT34 (Canino), VT36 (Montalto di Castro).

“Queste porzioni di territorio – proseguono i sindaci – come noto ricadono all’interno dell’Area Interna A1-Lazio 1, Alta Tuscia-Antica Città di Castro, comprendente anche altri 18 comuni. È interesse delle nostre amministrazioni promuovere un’azione congiunta volta a salvaguardare tale area, istituita per dotare i territori di una pianificazione strategica territoriale quale strumento di sviluppo socio-economico locale che rappresenta la piattaforma di base su cui concentrare gli interventi previsti dalla programmazione europea 2014-2020 relativi alla strategia per le aree interne. Questo anche alla luce del fatto che le aree interne, come fortemente sostenuto dall’Anci, saranno interessate dalle risorse del Recovery Fund (o Next generation EU) in corso di predisposizione da parte del governo”.

È stata anche inviata un’istanza di accesso agli atti per poter prendere visione ed estrarre copia della proposta CNAI corredata della documentazione inviata all’ISIN; del parere tecnico reso dall’ente di controllo, l’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (ISIN), sulla proposta di CNAI trasmessa da Sogin al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; della proposta di Ordine di Idoneità presentata in sede di pubblicazione della CNAPI; dei nuovi parametri aggiunti e le nuove metodologie di classificazione adottate da SOGIN con le quali è stata definita la nuova proposta di CNAI inviata al Ministero il 30 ottobre 2023.

“Intendiamo infine sottolineare che le osservazioni presentate dai Comuni in fase di consultazione pubblica non sono state recepite da Sogin e che il coinvolgimento nella fase di osservazioni e seminario nazionale è stato effettuato senza alcuna forma di contradittorio tra le parti, senza che venisse presa in considerazione alcuna delle puntuali osservazioni presentate su base tecnico scientifica. Riteniamo inoltre profondamente ingiusto – concludono i sindaci – il mancato coinvolgimento dei Biodistretti e di tutte quelle associazioni e comitati che, in questi mesi, si sono adoperati per presentare osservazioni contrarie. Noi ci siamo e continueremo ad essere uniti in questa battaglia, come in occasione del ricorso alla Cnai, anche nel presentare contributo alla Vas affinché questa grave ingiustizia nei confronti delle nostre comunità venga scongiurata definitivamente”.

I parerei sono negli albi pretori dei Comuni.