Viterbo – Licenza revocata al D Club, ma sui rilievi è giallo

Possibile grave errore per chi ha steso il verbale, mentre sono in atto i ricorsi, i danni sono incalcolabili

VITERBO – Nella Città dei Papi, regno dei paradossi, succede di tutto: anche di multare e chiudere un locale per sforamento dei decibel rilevati il giorno dopo, cioè quando la “sala da ballo” era chiusa.

Se questo non fosse tutto realmente accaduto, carte e documenti alla mano, ci sarebbe da ridere. Il problema è che ai titolari dell’attività non è stata applicata una contravvenzione. Una chiusura temporanea del locale. Niente di tutto questo. L’amministrazione comunale ha revocato licenza e autorizzazioni cancellando il D Club tra i locali di intrattenimento della città di Viterbo. Uno tra i più suggestivi incastonato tra le mura medievali di Valle Faul.

E’ successo nello scorso mese di novembre quando, come si legge nel verbale di segnalazione:

In relazione agli esiti delle misure fonometriche condotte tra il 1 ed 2 novembre 2024 presso il locale “D Club” ubicato nel Comune di Viterbo, via Sant’Antonio, ha accertato la violazione della norma di cui al punto 4.4:

Superamento del livello di immissione differenziale per il periodo notturno dovuto al rumore generato dall’esecuzione di attività musicale svolta all’interno del locale denominato D CLUB ubicato nel comune di Viterbo, via Sant’Antonio, 70.

Il verbale prosegue così: “[…]il pagamento, all’Ente sotto indicato, della somma sotto indicata e con le modalità di seguito riportate entro 60 giorni dalla contestazione o notificazione della violazione stessa.

La somma di € 2000 pari al doppio del minimo[…] Indicando come causale del versamento “Pagamento in misura ridotta relativo a sanzione per inquinamento acustico Verbale di accertamento n.20 del 20/09/2023 organo accertatore ARPALAZIO Dip. Pressioni sull’Ambiente Servizio Sezione Provinciale di Viterbo – Unità Controlli”.

Rilievi effettuati dunque nella notte tra il 1 ed il 2 novembre, quando in realtà il locale era chiuso, mentre era aperto il giorno prima, per la festa di Halloween.

Un’incongruenza sicuramente non facile da comprendere né, tantomeno, spiegare.

E’ facile presumere, a questo punto, che i titolari della licenza abbiano sicuramente fatto ricorso ai normali canali di giustizia amministrativa e civile ma quello che sconcerta è la revoca della licenza proprio sotto il periodo più importante dell’anno e cioè le festività natalizie che si chiudono con i costosi veglioni e cenoni di Capodanno.