Scene da brivido prima che i volontari sporgessero regolare denuncia: cani denutriti, abbandonati tra escrementi e melma
ORTE – Solo dopo una regolare denuncia la situazione sembra essere tornata a una parvenza di normalità, ma quello descritto da una volontaria del canile nei giorni scorsi è uno scenario raccapricciante che perdurava da tanti anni. A raccontare la vicenda è una volontaria e presidente dell’associazione Il Rifugio di Zia Giordana.
“Sabato 4 gennaio, dopo un po’ di tempo che non andavo per varie problematiche personali, sono rimasta scioccata dallo stato di degrado, di sporcizia e di malnutrizione dei nostri pelosetti. Cani ridotti pelle ed ossa, box sporchi, che a detta dell’operatore del canile non veniva puliti da una 15ina di giorni perché senza acqua. Sono più di due anni che in canile ci sono problemi con la pompa dell’acqua, salta in continuazione e rimaniamo per intere ore sforniti”.
Il racconto, che è già raccapricciante di per sé, prosegue. “Sabato, a gran fatica, riempiendo non si sa quante centinaia di secchi, siamo riusciti a dare una pulizia decorosa ai box, alle ciotole del cibo incrostato da tempo ed alle ciotole dell’acqua color melma con dentro escrementi di topo. Ma cosa sta succedendo? Perché questo degrado?”.
Stando a quando riportato dalla volontaria, tutte le segnalazioni “all’attuale e alla precedente amministrazione” sono state inutili. “Nessuno ha mai fatto nulla, nessuno si è mai degnato di venire a vedere. Solo loro le vere bestie qui”.
Stanca della situazione, la volontaria in data 5 gennaio 2024 ha proceduto con una formale denuncia contro il gestore del canile, contro il direttore sanitario, contro l’assessore responsabile del canile e contro il sindaco, quale effettivo proprietario dei cani. Tra gli enormi problemi di degrado e di malnutrizione e abbandono degli animali, anche quelli legati a un’assenza totale di scorte di cibo e farmaci. “Non c’è più un sacco di croccantini. Oggi è stato aperto l’ultimo. Noi volontarie portiamo scatolette, biscotti e snack per cercare di dar loro qualcosa in più. Fa malissimo vederli così, fa male al cuore, ed è arrivato il momento di dire basta! Gli animali vanno curati, amati, tutelati e non lasciati alla mercé del loro destino”.
In risposta alle denunce, la mattina del 7 gennaio – tornata sul posto – la volontaria ha potuto constatare come “magicamente” tutto stesse tornando al suo posto.
“Come sono arrivata – spiega la volontaria – ho trovato gli operatori comunali, che per giunta non hanno neanche chiuso bene il cancello, che hanno iniziato a togliere tubi e altro materiale dei lavori effettuati che avevano scaricato nel canile”.
Sul posto, poco dopo, è sopraggiunto anche il sindaco. “Con fare di superiorità e stizza mi ha chiesto quale fosse il problema. Come se non fosse evidente la discarica a cielo aperto ed alcuni cani pelle ed ossa. Guarda caso, proprio oggi, dopo la mia denuncia però hanno iniziato a togliere tutta quella mondezza. Si doveva arrivare ad una denuncia? Sono 8 anni che scrivo, telefono, faccio incontri, ma tutto vano. Mai ascoltata da nessuno”.
Il primo cittadino di Orte, stando a quanto riferito dalla volontaria, avrebbe per giunta cercato di allontanare la stessa dal canile. Decisione alla quale si è opposta con fermezza anche all’arrivo del direttore sanitario. La volontaria, anzi, si è trattenuta finché tutti cani con problemi fossero stati visitati.
In data 8 gennaio, ancora una volta interdetti all’accesso, i volontari hanno prontamente chiamato i carabinieri e il legale dell’associazione. Sul posto è tornato congiuntamente anche il sindaco, intimando ai volontari di uscire dal canile in quanto proprietà comunale. Dagli iniziali toni accesi, gli animi si sono a poco a poco tranquillizzati. Lo stesso sindaco, come riporta la volontaria, sarebbe stato messo a conoscenza di altri gravi fatti a lui sconosciuti.
“Con calma – prosegue la volontaria – sono riuscita a spiegare tutto ciò che noi volontarie abbiamo fatto in questi 9 anni in canile, del fatto che sia il gestore che il direttore sanitario mi hanno dato copia della chiave del canile per poter andare nel momento del bisogno a fare terapie, o a sostituire il gestore quando non poteva. Per 9 anni tutto questo è andato bene a tutti. Alla fine, ci hanno concesso l’entrata, hanno compreso le nostre preoccupazioni e soprattutto il fatto che quello che stiamo facendo è solo ed esclusivamente per il bene dei nostri ospiti a quattro zampe”.
Al seguito della denuncia e dei molti interventi dei volontari, la situazione sembra – almeno per il momento – essere tornata più vicina alla normalità. “Il gestore è divenuto più collaborativo, ci ha anche concesso di portare a spasso i cani. Le ciotole melmose sono state invece sostituite con bacinelle di acqua limpida, i box sono stati adeguatamente lavati e asciugati, anche quelli vuoti”. Come descrittoci, sindaco e amministrazione dovrebbero essere a breve contattati dai carabinieri della forestale, informati dei fatti e aggiornati della denuncia sposta dai volontari. “Tutto questo si sarebbe potuto evitare – conclude la volontaria – se chi di competenza avesse rispettato i termini del contratto. E soprattutto se ci avessero ascoltate tutte le volte che abbiamo evidenziato problemi o mancanze. Andiamo avanti e vediamo”.