Viterbo – Fontana a Sfera, scompare la bestemmia ma oscenità e svastiche restano: l’amministrazione è ancora a Santa Barbara?

Continuano a passare le settimane ma la Fontana a Sfera, tra svastiche e falli resta sotto gli occhi di bambini e famiglie

VITERBO – Una bestemmia è sparita dalla Fontana a Sfera, vandalizzata all’inizio di dicembre al Murialdo e mai “ripristinata” dall’amministrazione guidata da Chiara Frontini, nonostante oscenità e svastiche siano giornalmente sotto gli occhi delle famiglie e dei bambini che si recano alla piscina comunale e alla chiesa del Murialdo.

Sicuramente, la scomparsa della bestemmia è opera di qualche buon samaritano che è riuscito – probabilmente con fatica – a cancellare un pezzo della vergogna del quartiere. Una vergogna che continua a dimostrare, ogni giorno che passa, come l’amministrazione faccia “figli e figliastri”, decidendo di intervenire in un quartiere (doverosamente) ma lasciandone altri alla mercé dei vandali.

Una brutta cartolina per la città, soprattutto perché nel quartiere è evidente come l’amministrazione latiti da troppo tempo (anche quella passata, guidata da Giovanni Arena). Muri pericolati in via della Pila, giardinetti vandalizzati in via Monti Cimini, parchi per bambini ostaggio di alcolizzati in via Carlo Cattaneo e zone verdi con voragini e fili scoperti mai chiusi dietro al Parco dell’Aereonautica Militare. Questi sono i primi esempi che saltano subito agli occhi, ma la lista delle problematiche del Murialdo sarebbe ancora più lunga e raccapricciante.

Qui, come molti cittadini sottolineano, la sindaca s’è vista solo per venire ad accogliere uno store di Acqua & Sapone recentemente inaugurato su via Carlo Cattaneo. Un’apertura che la prima cittadina ha presentato anche via social come “nuova”, rimarcando il fantomatico benessere dell’economia viterbese, ma che in realtà era solo uno spostamento del medesimo negozio da poco più avanti, su via Ippolito Nievo. Un dettaglio che non è passato inosservato e che ha ribadito come l’amministrazione continui a fare il duro lavoro dell’incantatore di serpenti.