Viterbo – Lotta agli sprechi alimentari, supermercati e alimentari possono aiutare tante famiglie (Come partecipare)

E’ la Filiera solidale del cibo, che rimette in circolo gli alimenti invenduti, ma perfettamente utilizzabili per aiutare chi è in difficoltà

VITERBO – Si chiama Filiera solidale del cibo il progetto contro gli sprechi alimentari avviato dal Comune di Viterbo – assessorato alle politiche sociali – con la collaborazione e il supporto dell’Università degli Studi della Tuscia.

Un sistema organizzato di recupero delle eccedenze alimentari sul territorio comunale, affinché, tali eccedenze, perfettamente idonee al consumo, ma rimaste invendute, possano essere redistribuite gratuitamente alle associazioni ed enti del terzo settore che si occupano di assistenza alle famiglie in difficoltà.

Chi recupera il cibo?

Sono tre le associazioni che provvedono ai recuperi delle eccedenze alimentari: Viterbo con Amore, Croce Rossa Italiana – comitato di Viterbo e CaritàCoop cooperativa sociale.

Le stesse, costituitesi in Ats, hanno sottoscritto nel febbraio 2024 uno specifico protocollo di intesa con il Comune di Viterbo.

I recuperi delle eccedenze vengono tracciate tramite la piattaforma Regusto.

Chi dona gli alimenti

National Frutta Mof località Acquarossa, Tigre (Vico Quinzano e Bagnaia), Eurospin (Santa Barbara).

In pochi mesi, a partire da maggio 2024 fino allo scorso 9 gennaio, sono state recuperate e redistribuite 1,64 tonnellate di cibo, soprattutto pane, frutta e verdura.

“Il progetto Filiera solidale – sottolinea l’assessore alle politiche sociali e all’educazione Rosanna Giliberto – rappresenta un esempio tangibile di come l’amministrazione pubblica possa concretamente rispondere alle esigenze di solidarietà e supporto sociale, promuovendo una rete di distribuzione di cibo che non solo aiuta le persone in difficoltà, ma valorizza anche il concetto di comunità inclusiva e sostenibile”.

“In questo anno di lavoro abbiamo avviato un sistema di recupero delle eccedenze alimentari ambizioso e organizzato, nel quale le associazioni collaborano tra loro per massimizzare il risultato a favore di tutti – spiega nel dettaglio Clara Cicatiello, professoressa associata dell’Università degli Studi della Tuscia -. Ora serve un ampliamento della base dei donatori, supermercati e attività commerciali del settore alimentare che possano aderire al progetto e donare le proprie eccedenze, beneficiando così delle agevolazioni fiscali della legge Gadda. Il dipartimento DIBAF dell’Università della Tuscia sta lavorando su questo insieme al Comune e alle associazioni, con lo scopo di portare la filiera solidale del cibo a regime durante questo anno“.

Dell’importanza della collaborazione hanno parlato anche i rappresentanti delle tre associazioni riunite in Ats: “Per noi la Filiera solidale del cibo, oltre a costituire un importante fattore di sostenibilità, rappresenta un modello strategico di coesione tra enti del terzo settore, Comune e Università contro gli sprechi alimentari. Un progetto finalizzato a contrastare il fenomeno della povertà nel nostro territorio“.

Come partecipare al progetto

Tutti gli operatori e tutte le aziende del settore alimentare (grossista, supermercato, negozio alimentare) che volessero entrare a far parte della filiera e mettere a disposizione le proprie eccedenze troverà sulla home page del sito istituzionale del Comune di Viterbo www.comune.viterbo.it  un apposito spazio con indicate le modalità di adesione, incluso il modulo per la manifestazione di interesse.

Le aziende della distribuzione alimentare che manifesteranno interesse al progetto saranno contattate individualmente. Sarà così possibile ottimizzare le risorse a disposizione e integrare i nuovi punti vendita nel sistema di recupero delle eccedenze compatibilmente con disponibilità ed esigenze quotidiane.