Federica Mannucci è stata la prima a denunciare le violenze a cui ha assistito, facendo partire le indagini sulla casa di riposo degli orrori
LATERA – Un inferno fatto di malnutrizione, schiaffi, insulti, cattiverie gratuite e ripetute, anziani legati ai letti, e addirittura una violenza sessuale.
Un quadro di orrori in parte raccontati nella denuncia di Federica Mannucci, ex dipendente di Villa Daniela, che ad aprile si rivolge ai carabinieri di Capodimonte facendo partire le indagini sui traumi subiti dagli anziani ospiti della casa di Riposo.
Un vaso di orrori fatto di frasi raccapriccianti: “Ma perché non muori? Non servi a niente sei inutile. Ti spacco la testa” o ancora, di fronte alle lamentele di un anziano strattonato che gridava “Così mi rompi il collo“, la risposta dell’operatore sociosanitario era “Magari, almeno muori”.
La donna ha iniziato a lavorare a Villa Daniela lo scorso 25 marzo, il suo contratto sarebbe scaduto dopo un mese ma lei ha deciso di andarsene in anticipo: il 7 aprile non ce l’ha più fatta a sopportare tanto orrore ed ha deciso di andarsene, non prima, però, di aver raccolto materiale a sufficienza per inchiodare i suoi colleghi alle loro responsabilità.
Dialoghi e immagini sconvolgenti che traspaiono dalle telecamere istallate durante le indagini, tra le accuse più gravi anche una violenza sessuale su una 85enne, molestata con un bastone nelle parti intime e più volte toccata. Con l’anziana che, come riporta l’ordinanza d’arresto, “si opponeva agli approcci sessuali dell’operatore sia verbalmente che fisicamente, ad esempio interponendo il suo braccio o chiudendo le gambe per impedire all’uomo di toccare le sue parti intime”.
I tre operatorio sociosanitari arrestati sono rimasti in silenzio davanti al gip del Tribunale di Viterbo e come loro anche gli altri tre indagati e interdetti dal servizio.
” Le dentiere venivano tolte a suon di schiaffoni in testa” racconta Federica che lancia un accorato appello: “Chi ha avuto i genitori lì e anche gli ex dipendenti, se ricordano qualcosa denuncino, si rivolgano ai carabinieri di Capodimonte dove saranno accolti e ascoltati“.