TARQUINIA – Salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini. Questi gli obiettivi dell’Università agraria di Tarquinia, sempre in prima fila contro il progetto del deposito di scorie nucleari. Giovedì pomeriggio, il consigliere Silvano Olmi, su delega del presidente dell’Ente Alberto Riglietti, ha partecipato alla riunione convocata dal presidente Alessandro Romoli nella sala del consiglio provinciale di Viterbo.
“Ringrazio il presidente della Provincia e i Sindaci di avermi consentito di esporre le proposte dell’Università agraria di Tarquinia – dichiara Silvano Olmi – che è un ente rappresentativo dei cittadini tarquiniesi e viene posto dalla legge nazionale come baluardo nella difesa dell’ambiente e del paesaggio. I rifiuti nucleari vanno tombati nei luoghi di produzione utilizzando piccoli depositi e non con un impianto calato dall’alto e che avrà un’ampiezza di 25 campi di calcio. La Tuscia e Tarquinia sono già gravate da servitù di varia natura, come quelle militari ed energetiche. Non ci possiamo permettere un’altra bomba ecologica, la salute dei cittadini deve essere salvaguardata”.
Di analogo avviso il presidente dell’Università agraria. “Occorre coinvolgere la popolazione con democratiche manifestazioni di dissenso a questo progetto – dichiara Alberto Riglietti -. Inoltre, vanno fatte pressioni politiche attraverso i rappresentanti istituzionali del territorio, in particolare i nostri consiglieri regionali, e dobbiamo chiedere il sostegno anche delle Regioni e delle Province confinanti. L’Università Agraria di Tarquinia farà sentire la sua voce su questo importante argomento”.