Viterbo – Ridimensionamento del Carmine, è ancora scontro “tra Forza Italia e Forza Italia”

Si riaccende per l’ennesima volta lo scontro tra i “Romoliani” alleati della sinistra e il resto di Forza Italia, in visione di un congresso locale che promette scintille

VITERBO – Continua la psicosi politica nel territorio della Tuscia, ancora una volta portata avanti dalla vicenda dello smembramento del Carmine che vede il segretario provinciale di Forza Italia (nonché presidente della Provincia di Viterbo) Alessandro Romoli scontrarsi contro gli stessi vertici del suo partito a livello regionale, nel particolare l’assessore Giuseppe Schiboni (FI).

“Spiace – afferma l’assessore in una nota stampa – che anche quest’anno il dimensionamento sia andato in pasto a quelli che possiamo solo definire professionisti specializzati nel caos della disinformazione. Come Regione abbiamo seguito in modo rigoroso tutte le procedure previste dalla normativa. Il dimensionamento non è un capriccio ma parte integrante di un processo di revisione generale del mondo dell’istruzione. E siamo andati oltre, puntando ad una condivisione anticipata con tutti gli enti preposti al fine di arrivare a scelte il più possibile condivise. Non è bastato perché evidentemente in alcuni trovare la ribalta mediatica piegando la realtà a proprio piacimento è preferibile ad una corretta informazione”.

L’attacco, o meglio la difesa di Schiboni, è ovviamente diretta al “collega” di partito Alessandro Romoli e alla sua alleata viterbese Chiara Frontini.

Ancora una volta, Schiboni si è ritrovato a doversi difendere dalle accuse proferite da Romoli, che nel 2023 aveva invece accettato sommessamente lo smembramento quando lo stesso assessore regionale era stato ospite in Provincia.

Il Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l’anno 2024/2025 approvato dalla Regione nel 2023 era stato anche commentato da Schiboni presso Palazzo Gentili, alla presenza del presidente della provincia Alessandro Romoli nel mese di aprile 2024.

Romoli, in quell’occasione, aveva anzi dichiarato che: “Si fatica a formare anche le classi della scuola primaria e presto quasi metà delle scuole della provincia saranno chiuse e molti territori resteranno completamente sempre scuole, perdendo l’appeal verso nuovi investimenti”. Un preambolo atto a giustificare la scelta della Regione di accorpare alcuni plessi. Una scelta che, all’epoca, per il presidente della provincia di Viterbo sembrava dolorosa ma inevitabile.

Nel tempo, invece, viene ancora una volta confermato come i mal di pancia interni del partito degli azzurri, a livello locale, siano più intensi che mai. Non è un caso, infatti, che il congresso del partito continui a essere rimandato, così da poter cercare di risolvere la situazione che vede “troppe Forza Italia” nella Tuscia.

Solo a Viterbo ce ne sono almeno due, addirittura “affermate” in consiglio comunale e che vedono Elpidio Micci dalla parte dei “romoliani” e Giulio Marini invece come rappresentate della “vera” Forza Italia, quella più fedele all’ideologia di centrodestra di stampo berlusconiana e mai alleata del PD. Insieme a loro, ma fuori dal consiglio, anche Giovanni Arena, l’ex sindaco che sembra sempre più pronto per rigettarsi nella mischia e che, giornalmente, non manca di attaccare Alessandro Romoli per via del suo troppo stretto legame con i democratici.

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