Difetti nei video rilasciati alle difese e impossibilità di ascoltare centinaia di ore di registrazioni. Gli avvocati difensori chiederanno i domiciliari per i loro assistiti
LATERA – Oggi compariranno davanti al tribunale del Riesame di Roma i tre operatori sociosanitari della casa di riposo Villa Daniela di Latera, arrestati lo scorso 21 gennaio con misure cautelari in carcere.
I difensori hanno presentato istanza per la revoca o un’attenuazione delle misure, ritenute sproporzionate, soprattutto considerando che le indagini sono ancora in corso e che il pubblico ministero Flavio Serracchiani ha appena disposto la nomina di un consulente informatico. Quest’ultimo inizierà nei prossimi giorni l’analisi dei contenuti degli smartphone e di altri dispositivi appartenenti agli indagati.
Indagini con gravi lacune tecniche: il nodo delle riprese video senza audio
Uno degli aspetti più controversi dell’inchiesta riguarda le carenze tecniche nelle prove raccolte, in particolare le registrazioni effettuate dalle telecamere spia installate nella struttura tra luglio e ottobre. Questi video, fondamentali per l’accusa, risultano privi di audio nelle copie consegnate agli indagati e ai loro legali. Tale mancanza potrebbe configurare, secondo alcune interpretazioni, una violazione del diritto di difesa, poiché l’assenza del sonoro impedisce di comprendere il contesto esatto degli eventi ripresi. Gli originali sarebbero visionabili solo presso il tribunale, ma questa limitazione solleva dubbi sulla trasparenza dell’istruttoria e sull’effettiva possibilità di verifica da parte delle difese.
Gli indagati e le accuse
Le posizioni più critiche sono quelle dei tre operatori sociosanitari attualmente in custodia cautelare: Mirko Tosi, 36enne di Tuscania, Carmine Battiloro, 23enne di Pitigliano, e Marinela Ciasar, 52enne di Marta.
Mirko Tosi, difeso dall’avvocato Giovanni Labate, è accusato non solo di maltrattamenti ma anche di violenza sessuale nei confronti di un’anziana ospite della struttura, che avrebbe molestato sotto l’occhio delle telecamere nascoste. Tuttavia, l’assenza di audio nei filmati potrebbe rendere più complessa la valutazione della dinamica dei presunti abusi.
Carmine Battiloro e Marinela Ciasar, difesi rispettivamente dagli avvocati Ylenia Porciani e Giuseppe Bacci, sono invece accusati di maltrattamenti e si trovano attualmente reclusi, rispettivamente nel carcere di Viterbo e di Civitavecchia.
Oltre a questi, sono stati interdetti dalla professione per un anno Tommaso Curio (59 anni, Ischia di Castro), difeso da Piero Ceccarelli, e Daniele Ronchini, mentre Eugenia Monelli (31 anni, Acquapendente) e Domenico Renzetti (49 anni, Onano) sono stati sospesi dal lavoro per sei mesi. Monelli e Renzetti sono assistiti dall’avvocato Angelo Di Silvio.
Dubbi sulla severità delle misure cautelari
Gli avvocati difensori contestano non solo la rigidità delle misure cautelari adottate, ma anche le criticità tecniche che potrebbero compromettere la ricostruzione oggettiva dei fatti. L’assenza dell’audio nei video destinati agli indagati, infatti, potrebbe alterare la percezione delle scene e rendere difficile valutare eventuali contesti attenuanti. Questo punto potrebbe rivelarsi decisivo nel dibattito processuale, mettendo in discussione l’affidabilità delle prove a carico degli imputati.
Nel frattempo, l’indagine prosegue con l’analisi dei dispositivi elettronici sequestrati, mentre il direttore della struttura è sotto osservazione per presunte minacce a una dipendente: “Se sparli, ti rovino”, avrebbe detto a un’operatrice sociosanitaria, aggravando ulteriormente il quadro di un’inchiesta già complessa e controversa.
Latera – Ospizio degli orrori, video senza audio e inutilizzabili. Le difese passano all’attacco