Viterbo – “Via al recupero di Santa Maria in Gradi, la Chiesa diverrà uno spazio condiviso”

Stamattina la presentazione dell’imponente progetto da oltre 8 milioni di euro, finanziato da Soprintendenza e Stato, che restituirà ai viterbesi uno degli edifici più imponenti e storici.

VITERBO – Grazie all’intervento, monetario e ingente, di Soprintendenza e Governo, la Chiesa di Santa Maria in Gradi potrà finalmente essere completata.

Si tratta di oltre 8 milioni di euro, 1.2 dei quali già impegnati dalla Soprintendenza per completare rilievi sismici e archeologici che saranno completato entro l’anno in corso.

A presentare la grande opera, il rettore Unitis Stefano Ubertino, accompagnato dalla Soprintendente Margherita Eichberg, il deputato Mauro Rotelli, il consigliere regionale Daniele Sabatini e la dirigenza dell’università.

“Grazie a Mauro Rotelli che è sempre stato vicino al territorio, riusciremo a ridare alla città la.Chiesa di Santa Maria in Gradi”, ha subito premesso Ubertini, ricordando poi che “il lavoro parte da più di 20 anni fa e poi venne interrotto”.

L’idea – come esplicitato dal rettore – è quella si cominciare da subito, non appena il finanziamento sarà disponibile fisicamente, per rendere intanto visitabile la Chiesa. La tempistica di questo primo obiettivo, come poi “promesso” sarà “entro il 2026”.

Il risultato finale, che richiederà più tempo, è quello di rendere la Chiesa di Santa Maria in Gradi un luogo polifunzionale, dedicato allo studio e all’incontro. “Una piazza che potrà ospitare opere teatrali, mostre e dedicato anche a tutta la città e ai cittadini, non solo all’università”, come subito chiarito da Stefano Ubertini.

A raccontare il passato della Chiesa, ci ha poi pensato la Soprintendente Margherita Eichberg, che ha ricordato come “Nel 1994 vennero già destinati 10 miliardi di lire per trasformare la Chiesa in aula magna. Nel tempo e per varie ragioni l’opera è rimasta incompiuta”.

Nel mentre, tuttavia, la Soprintendenza ha ripreso in mano il problema di recente e vari interventi per oltre un milione di euro sono già in corso, tra questi anche una verifica di vulnerabilità sismica.

“Nei prossimi mesi si smonteranno anche gli attuali ponteggi – ha proseguito Eichberg – A fine mese si chiuderà lo spazio nella navata, entro l’autunno termineranno anche le indagini archeologiche e prima di fine anno si appalteranno i lavori legati al portico”.

Come poi spiegato dal deputato Mauro Rotelli “Questo è in parte un altro tassello del lavoro che abbiamo portato avanti per il Giubileo.

Ci siamo posti l’obiettivo di chiudere le tante incompiute di Viterbo e la Chiesa era proprio una di queste”.

Opere di questo genere, come poi ha continuato a spiegare il deputato di Fratelli d’Italia, “Ci aiuteranno a invertire la tendenza allo spopolamento di Viterbo e della Tuscia e anche se molti dei fondi Pnrr utilizzati su Viterbo fatichiamo a capire a cosa serviranno, noi preferiamo intervenire su cose più concrete, come la Chiesa”.

Una stoccata, ovviamente, alle poco chiare scelte della giunta di Viterbo, guidata da Chiara Frontini, che ha preferito non investire i 100 milioni di euro destinati alla Città dei Papi si opere imponenti, tranne pochissime e dubbie eccezioni.