LATERA – Mentre il Riesame si occupa delle sorti dei tre operatori socio-sanitari in carcere per maltrattamenti aggravati su 21 anziani di Villa Daniela, la Procura continua le indagini.
In attesa che i giudici del tribunale per le libertà prendano una decisione, Carmine Battiloro, 23enne di Pitigliano, Marinela Ciasar, 52enne residente a Marta, e Mirko Tosi, 36enne di Tuscania, rimangono detenuti nei penitenziari di Viterbo e Civitavecchia.
Gli avvocati Ylenia Porciani, Giuseppe Bacci e Giovanni Labate hanno richiesto la revoca o la sostituzione delle misure con altre meno severe. La situazione più delicata riguarda il 36enne, accusato anche di violenza sessuale su una donna di oltre ottant’anni.
A breve, anche gli avvocati Piero Ceccarelli, Daniele Ronchini e Angelo Di Silvio discuteranno i loro ricorsi contro la sospensione dell’attività lavorativa imposta dal gip a Tommaso Curio, 59enne di Ischia di Castro, Eugenia Monelli, 31enne di Grotte di Castro, e Domenico Renzetti, 49 anni, di Onano.
Tutti i difensori sostengono che non ci siano motivi cautelari sufficienti per giustificare tali provvedimenti e sono pronti a contestare la qualità dell’audio dei filmati che documentano le violenze perpetrate dai loro assistiti ai danni delle vittime.
In questi giorni, il pm Flavio Serracchiani, responsabile dell’inchiesta in corso, affiderà all’ingegnere Andrea Mandarino un’analisi informatica sugli smartphone dei sei operatori socio-sanitari e del direttore sanitario, Mariano Perugini, anch’egli indagato.
L’obiettivo è verificare se Perugini fosse a conoscenza di quanto accadeva all’interno della struttura. A sollevare la questione sono state le tre operatrici socio-sanitarie che hanno presentato le denunce che hanno dato avvio alle indagini dei carabinieri di Montefiascone e dei Nas.