Le fontanelle installate alla Madonnina e allo stadio non riescono a filtrare arsenico e fluoruri, divenendo così totalmente inutili nonostante la spesa sostenuta dai cittadini
ACQUAPENDENTE – Nuovo attacco da parte dei consiglieri d’opposizione Alessandro Brenci e Valentina Sarti (FdI) che chiedono nuovamente lumi all’amministrazione comunale, stavolta per quanto riguarda la potabilità dell’acqua delle fontane installate sul territorio comunale, le cosiddette “casette”.
“Il giorno 7/02/25 – fanno sapere i due consiglieri – il sindaco comunica tramite ordinanza il divieto dell’utilizzo dell’acqua pubblica dell’acquedotto comunale nel capoluogo per concentrazione di cloruri superiore ai limiti previsti. Bene seppur questo sia un problema che attanaglia svariati comuni della Tuscia ci preme segnalare una cosa: sulle fontane installate in località Madonnina e in località stadio comunale, fontane dove l’acqua viene erogata e filtrata dietro un pagamento, troviamo un cartello con il divieto di utilizzo”.
Il problema più grave, come poi aggiungono Brenci e Sarti, è dato dal fatto che il cartello in questione è privo di firma. “Come mai non c’è alcuna firma? – si chiedono ancora i consiglieri – Anche le condizioni igieniche, come dimostrano le foto, non sono consone a un servizio pubblico offerto dal comune dietro un pagamento. Sarebbe interessante sapere, dopo tutto questo tempo, come mai il comune non ha adeguato il sistema di filtraggio in modo che la popolazione possa usufruirne”.
“Che scopo ha vendere l’acqua senza una filtrazione consona? – chiosano i due – Dite chiaramente con un cartello ai cittadini che il sistema non riesce a filtrare fluoruri e arsenico, pertanto che acqua depurata sarebbe? Si tratta decisamente di un sistema poco chiaro di vendere l’acqua con il solo scopo di essere fresca /o frizzante in base alla scelta. Quale utilità avrebbe?”.