Viterbo a pezzi – Domus Dei a rischio crollo: l’edificio storico abbandonato a se stesso e nel totale degrado (FOTO)

Uno tra i più antichi ospedali della città giace nel totale abbandono e rischia di franare sulla sottostante Via Santa Maria in Gradi, tra le arterie più trafficate del capoluogo

VITERBO – Poco distante Porta Romana e dinnanzi alla Chiesa di Santa Maria in Gradi, l’edificio storico della Domus Dei la “Casa di Dio”, antico ospedale viterbese, resta abbandonato al suo totale degrado, dimenticato da amministrazioni, governi e proprietari, mentre minaccia severamente di crollare definitivamente su automobili e passanti.

L’edificio, riportano le fonti storiche, venne edificato nel 1292 da Visconte Gatti dei Brettoni,  che lo dotò con i suoi beni. Il nobile volle fosse chiamato Casa di Dio in remissione dei suoi peccati.

Dopo secoli di onorato servizio, sempre al fianco dei più bisognosi, l’ospedale venne abbandonato a se stesso. Una situazione che tutt’oggi ancora vige e che, come mostrano le fotografie scattate in loco, rischia di aggravarsi ulteriormente da un momento all’altro.

Il tetto della struttura più grande, così come il muro di cinta che dovrebbe sorreggere l’edificio, risultano pericolati o definitivamente crollati. Erbacce e piante infestanti invadono la struttura dalle sue fondamenta fino al punto più alto e, tra l’altro, è possibile “ammirare” dalle porte e dalle finestre semi-abbattute come gli interni della Domus Dei siano luogo di ricovero per qualcuno. Lo attestano anche dei disegni fatti a mano che sono ben visibili dalla strada e che riportiamo nelle sottostanti fotografie.

Già nel 2016, ma ancora prima nel 2006, il giornalista viterbese Mauro Galeotti ne riportava il totale abbandono, riferendo che la proprietà (nel 2016) fosse legata al cittadino Giuseppe Chiarini.

Oggi, l’edificio è sicuramente ancora di proprietà privata, ma risulta evidente come il rischio di un imminente crollo sia purtroppo molto reale.

Come molti ci hanno sottolineato, la Domus Dei rappresenta un bene viterbese dall’enorme valore storico e culturale che meriterebbe – in questo anno giubilare più che mai – maggiore attenzione da parte del Comune, della Regione Lazio, dal Governo e dalla Soprintendenza. Un bene che rischia di andare perso per sempre e che, invece, se ripristinato e riportato al suo antico splendore, potrebbe invece rappresentare un valore aggiunto inestimabile, soprattutto se conferito alla vicina Università degli Studi della Tuscia, che potrebbe riqualificarlo e “abitarlo” in numerosi modi.