Simona Restante, molto vicina all’ex capo di gabinetto di Zingaretti, non intende tornare a lavorare nel suo vecchio ufficio
ROMA – Le antiche abitudini non tradiscono mai. La lettura del Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (Burl) riserva sempre qualche sorpresa. E’ il caso del “Protocollo d’Intesa” tra Regione e la società Risorse per Roma S.p.A, pubblicato sull’edizione n. 6 del 21 gennaio 2025.
Perché la Regione Lazio stipula un Protocollo d’Intesa per cedere personale alla Società partecipata dal comune di Roma?
L’atto che ha portato alla firma del Protocollo e ha impegnato la Regione Lazio è una Determinazione dirigenziale del Direttore al Personale della Regione, Luigi Nazzaro.
E’ giusto l’iter che ha portato all’approvazione di tale Protocollo?
Abbiamo digitato su Google la frase “Protocollo d’Intesa Regione Lazio” e sono venuti fuori decine di atti approvati e sottoscritti durante l’attuale legislatura a guida Francesco Rocca: tutti passati in Giunta attraverso l’approvazione di una Delibera.
Inoltre, tutti i Protocolli sono stati sottoscritti dal Presidente della Regione, rappresentante legale dell’Ente, o suo delegato.
Sul sito del Ministero dell’Interno si legge “Il protocollo d’intesa, ha natura prevalentemente di indirizzo politico-amministrativo e consiste in un atto di governance stipulato dalla Prefettura con soggetti pubblici e privati in accordo tra loro per convergere su obiettivi secondo criteri di reciprocità. Pur non avendo valore strettamente vincolante dal punto di vista giuridico impegna le parti a perseguire il medesimo obiettivo e può essere preliminare all’ approvazione di un accordo quadro o di una convenzione”.
Il CNR scrive: “Il Protocollo d’intesa descrive un accordo fra più parti. Esso non esprime tanto un accordo contrattuale, quanto una convergenza di interessi fra le parti, indicando una linea d’azione comune e condivisa. Ha carattere prettamente programmatico. La realizzazione e la estrinsecazione della linea comune è successivamente demandata alle Convenzioni intercorrenti le due parti. Non ha il potere e gli effetti di un contratto”.
_compressed (1)”]
Si può tranquillamente affermare, dunque, che il protocollo d’intesa, stipulato con soggetti pubblici o privati (nazionali o internazionali), ha valore di indirizzo ed è finalizzato ad orientare le successive azioni strategiche su obiettivi condivisi dalle parti che corrispondono ad interessi comuni.
Nei Protocolli sottoscritti dagli Enti locali, da tempo si dibatte sulla difficoltà di individuare l’organo competente ad approvarli.
La discussione, però, riguarda se la competenza spetti alla Giunta o al Consiglio. “autonomie.it” afferma “Siamo di fronte ad una vera e propria ‘zona grigia’ dell’ordinamento, poiché non sussistono, ad un primo esame (ma anche ad un’analisi più approfondita) elementi tali da consentire di concludere con certezza che la competenza sia del consiglio o della giunta. Si hanno solo elementi fondati per sostenere che la competenza non sia della dirigenza, perché il protocollo d’intesa assume un valore di strategia generale, tale da non farlo ricadere negli atti di gestione”.
Fatta questa lunga e doverosa premessa, in cosa consiste il “Protocollo d’Intesa tra la Regione Lazio e la Società Risorse per Roma S.p.A. per l’assegnazione temporanea di personale della Giunta regionale del Lazio, ai sensi dell’art.23bis, comma 7, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, alla Società Risorse per Roma S.p.A” approvato con la Determinazione dirigenziale G00197 del 10 gennaio 2025 e firmata dal Direttore del personale della Regione Luigi Nazzaro?
In sostanza, questo Protocollo prevede l’assegnazione temporanea dalla Regione Lazio a Risorse per Roma di personale della Regione.
Cosa c’entra la l’Ente di via Cristoforo Colombo?
Perché cedere una unita ad una partecipata di Roma Capitale?
Nell’atto si legge: “La Regione Lazio, in linea con le proprie finalità e ai sensi dell’art. 5 del proprio Statuto, si impegna a valorizzare Roma, Capitale della Repubblica e simbolo dell’unità d’Italia, insieme alla sua comunità e al suo territorio. In questo contesto, promuove l’attuazione di interventi speciali”. Carlo Verdone direbbe “a scusa più…”
Abbiamo contattato gli Uffici del Campidoglio e ci hanno detto che l’unità assegnata dalla Regione è Simona Restante. Dunque, il quadro adesso è più chiaro.
La signora Restante, nel passato, ha avuto ruoli importanti nel Gabinetto dell’ex Governatore Zingaretti ed è legata tanto, tantissimo, all’ex Capo di Gabinetto Maurizio Venafro (nella foto tutti e tre immortalati insieme appassionatamente).
Così tanto che la Restante non è nuova a trattamenti del genere.
Sempre con una Determinazione dirigenziale, la G01710 del 18 febbraio 2022, la Regione Lazio ha sottoscritto un “Protocollo d’intesa per l’assegnazione temporanea di personale della Giunta regionale del Lazio, ai sensi dell’articolo 23 bis, comma 7, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, alla Società per azioni Cinecittà”.
Tra le motivazioni del Protocollo “la Regione Lazio persegue, nell’ambito delle proprie finalità, individuate dalla normativa richiamata, lo sviluppo civile e sociale, da realizzarsi, tra l’altro, attraverso la promozione della cultura nonché lo sviluppo economico, favorendo iniziative economiche coerenti con l’utilità sociale e promuovendo la conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale”. Verdone docet!
Tra i tre beneficiari del Protocollo, anche con Cinecittà, Simona Restante, che così ha potuto raggiungere il “suo” Venafro in via Tuscolana.
L’intesa con Cinecittà è terminata alcuni mesi fa e, dunque, “qualcuno” si è attivato per trovare una sistemazione soddisfacente per la Restante. Perché di lavorare in Regione proprio non se ne parla. Inoltre Venafro fino a qualche giorno lavorava (oggi licenziato con un bonus di uscita di circa 200mila euro) nella società statale piena zeppa di trombati della politica super pagati fino alla rivoluzione economica imposta dalla Premier Meloni.

Va aggiunto, inoltre, che entrambi i Protocolli d’Intesa sono stati firmati da Nazzaro in qualità di rappresentante della Regione Lazio.
Tutti gli altri Protocolli, invece, sono stati firmati dal Presidente della Regione o da suo delegato (con tanto di delega).
Siamo sicuri che la Giunta regionale e il Presidente siano a conoscenza di questa “cessione” di personale (che sembra quasi un comando, non permesso dalla legge, mascherato)?
Soprattutto, sono d’accordo?
Ricordiamo che, mentre le Delibere sono sottoposte all’esame e approvazione della Giunta, le Determinazioni vengono scritte e approvate dalla Direzione, senza nessun controllo (o quasi) dell’organo politico.
Nazzaro può sottoscrivere atti che “impegnano la Regione Lazio?
Quale utilità ha la Regione Lazio nel cedere valide risorse?
Forse l’utilità c’è per la dipendente in quanto sembra, sempre secondo fonti Campidoglio, che la Restante, oltre allo stipendio regionale, percepirà un trattamento economico accessorio ed eventuali compensi aggiuntivi.
Ultima osservazione: nella firma del Protocollo, come detto, la Regione è stata “rappresentata” da Nazzaro e non dal Presidente, mentre Risorse per Roma ha sottoscritto l’atto attraverso il suo Amministratore Unico, Paolo Orneli. Anche lui con un passato zingarettiano (assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato della Giunta di centrosinistra).