Oggi è stato possibile esplorare l’area degli scavi, che continua a regalare sorprese sul passato della città
VITERBO – Proseguono gli scavi in Piazza del Comune dove la Soprintendenza e il Comune hanno stretto una doverosa alleanza per permettere alla storia millenari del capoluogo di riemergere.
Tra i lavori in corso, i quali non è ancora chiaro quanto tempo impegneranno la piazza poiché “tutto dipenderà da cosa sarà trovato e dalla clemenza del tempo”, gli esperti di Soprintendenza e Comune si sono concentrati della delimitazione di un’area ospitate un cimitero, presumibilmente collegato all’antica Chiesa di Sant’Angelo di Spatha, antica struttura la quale storia affonda le sue radici fino al 1050 d. C.
“Si tratta di una zona importante perché la chiesa di Sant’Angelo è del 1050, l’edificio più vecchio della piazza – ci spiega l’archeologa Alessandra Spina, incaricata di occuparsi dell’area degli scavi – Nel 1231 venne distrutto il portico della Chiesa e avvenne l’abbattimento degli alberi per fare spazio alla piazza”.
Nel perimetro sono riemersi molti resti umani, cosa che ha richiesto indagini più approfondite e lunghe e che ci ricordano che qui vi era presente un cimitero.
“Si tratta di sepolture tipicamente cristiane – prosegue l’archeologa – con lo sguardo del defunto rivolto verso est e il cranio verso ovest, perché Cristo è la luce e la luce sorge verso est. Sono presenti più sepolture, stratificate, con quelle più sottostanti che risultano più ricche nonostante si parli comunque di sepolture povere, poiché esterne alla Chiesa. Tutte sono senza sarcofagi poiché si tendeva a risparmiare spazio”.
Il fatto interessante è che futuri studi permetteranno, forse, di avere uno spaccato della società viterbese dell’epoca. “Le ossature ci permetteranno di stabilire anche la salute delle persone dell’epoca e le cause della loro morte, fornendoci molti dettagli interessanti”.
Nella zona, inoltre, sono presenti anche sepolture di bambini, nel particolare è presente anche un feto molto piccolo.
Per ora non è possibile stabilire con certezza come proseguiranno gli scavi e quanto tempo questi richiederanno. Sicuramente, come ci è stato spiegato, si continuerà a esplorare l’area cimiteriale, dove potrebbero forse emergere ulteriori informazioni utili circa la sua estensione, così da poter dirigere al meglio i futuri scavi e ripristinare, al più presto, i lavori di ripavimentazione della piazza.
Soprintendenza e Comune, inoltre, sono al lavoro per individuare la migliore modalità con cui potranno essere consegnati alla cittadinanza i reperti trovati, resti umani compresi. In questo caso, si è parlato di ricostruzioni delle murature individuate, tutte appartenenti a edifici residenziali dell’epoca medievale e più recente e riproduzioni virtuali mediante laser scanner.