Civitavecchia – Università Agraria: il commissario Barlafante nel mirino del Comitato Usi Civici per il rinvio delle udienze

Il commissario Franco Barlafante si difende: “Falsità sul mio operato, non ho tradito nessuno”. Ma i documenti smentiscono la sua versione

CIVITAVECCHIA – L’Università Agraria di Civitavecchia si trova nuovamente al centro di una bufera. A scatenare le polemiche è la decisione del commissario dell’ente, Franco Barlafante, di chiedere il rinvio delle udienze in Corte d’Appello riguardanti i contenziosi sugli usi civici.

Una mossa che ha suscitato la dura reazione del Comitato Usi Civici, che accusa il commissario di aver disatteso gli impegni presi con i cittadini.

Secondo il Comitato, infatti, il rinvio delle udienze – alcune delle quali slittate addirittura al 2026 – rappresenta un grave danno per le centinaia di famiglie in attesa di vedere risolte le proprie situazioni giuridiche. In sostanza, invece di accelerare la soluzione del problema, Barlafante avrebbe adottato una strategia dilatoria, giustificata dal pretesto delle imminenti elezioni per il rinnovo del CdA dell’ente.

A fronte delle accuse, Barlafante ha deciso di rispondere con una nota ufficiale, nella quale difende il proprio operato e respinge ogni addebito.

La risposta di Franco Barlafante

In esclusiva, pubblichiamo integralmente la lettera con cui il commissario dell’Università Agraria replica al Comitato Usi Civici:

In risposta al Comitato Usi Civici con preghiera di pubblicazione:

È falso affermare a lettere cubitali che sono venuto meno agli impegni presi e che ho premeditatamente fatto rinviare le udienze in Corte d’Appello (di oltre un anno) creando un danno ai cittadini.

Il Comitato Usi Civici dimentica che sono stato nominato dall’assemblea dei soci presenti in assemblea il 19.12.2014 e non dal Comitato che si sente “tradito”.

Il comitato mi ha semplicemente proposto in sede di assemblea, ma i soci avrebbero potuto nominare anche altro soggetto di loro fiducia.

Se mi hanno votato quasi all’unanimità è perché, evidentemente, nutrono fiducia nella mia persona avendo già, per anni, operato con diligenza all’interno dell’Ente sia come presidente che come commissario ad acta.

È da sottolineare inoltre che la nomina, nel rispetto di quanto espresso dal presidente del Tribunale, era esclusivamente per traghettare l’Ente alle elezioni per il rinnovo del CdA e che non era minimamente menzionata la risoluzione delle problematiche inerenti gli usi civici insistenti nel Comune di Civitavecchia (finalizzata alla risoluzione delle problematiche di centinaia di famiglie).

Problematiche che saranno esaminate e probabilmente risolte dalla futura amministrazione, avendo questa – e solo questa – la legittimità per farlo.

Inoltre, è estremamente grave aver affermato che c’era un accordo col Comitato per la rinuncia dei contenziosi in essere o quantomeno per la chiusura degli stessi il più velocemente possibile. Il Comitato sa benissimo che la rinuncia ai procedimenti in corso sarebbe stata illegittima in quanto atto di straordinaria amministrazione.

Unico atto consentito al sottoscritto era la richiesta della sospensione dei procedimenti fino all’insediamento della nuova amministrazione. Va comunque precisato che dei 5 giudizi in corso, 2 sono stati rinviati in udienza a maggio 2025; 1 rinviato d’ufficio sempre a maggio 2025, 2 sono stati rinviati al 2026 sempre d’ufficio dalla Corte di Appello in quanto mancava il relatore nominato dal giudice.

Infine, si evidenzia che l’aver revocato l’avvocato Pucci non è un atto di straordinaria amministrazione, dato che il rapporto tra avvocato e cliente si basa su un forte rapporto fiduciario.

Per quanto si doveva,
Franco Barlafante

I documenti smentiscono la difesa di Barlafante

Tuttavia, i documenti ufficiali raccontano una realtà ben diversa da quella esposta dal commissario.

La delibera di incarico, infatti, evidenzia chiaramente che il compito assegnato era esclusivamente quello di richiedere rinvii, un aspetto che va nella direzione opposta rispetto agli interessi dei cittadini coinvolti nei contenziosi. Il Comitato Usi Civici aveva invece sempre sostenuto la necessità di giungere a una decisione definitiva, senza ulteriori dilazioni.

📄 Leggi la delibera di incarico

Inoltre, nell’istanza presentata dall’avvocato Rudy Antonini, emerge chiaramente che il rinvio è stato richiesto con una motivazione giudicata pretestuosa: le elezioni. Una giustificazione che ha portato la Corte d’Appello a fissare un rinvio lunghissimo, bloccando così il percorso giuridico per altri anni.

📄 Leggi l’istanza di rinvio

Il documento più grave, però, è il verbale di udienza. Si apprende che, nonostante la mancata prova dell’avvenuta notifica del ricorso in appello (circostanza che avrebbe potuto portare all’inammissibilità del ricorso e alla vittoria per i cittadini), lo stesso commissario Barlafante ha chiesto un rinvio per sanare il vizio procedurale, anziché lasciare che i giudici decidessero. Una scelta che ha lasciato perplessi non solo il Comitato Usi Civici, ma anche altri attori coinvolti, tra cui il Comune di Civitavecchia, la Regione Lazio e il Procuratore generale, i quali avevano chiesto di chiudere il contenzioso.

📄 Leggi il verbale d’udienza

Barlafante in corsa per la presidenza?

A rendere ancora più tesa la situazione c’è una notizia che sta circolando con sempre più insistenza: Barlafante avrebbe intenzione di candidarsi alla presidenza dell’Università Agraria. Un’eventualità che, se confermata, solleverebbe ulteriori interrogativi sulla sua gestione attuale. Le elezioni sono fissate per il 13 e 14 aprile, presso l’aula Pucci.

Nel frattempo, la rabbia del Comitato Usi Civici continua a montare, e non si escludono nuove azioni per contestare le scelte del commissario.