FROSINONE – L’avvocato frusinate Alfredo Scaccia, suo figlio Gabriele (anche lui penalista) e un sottufficiale dei carabinieri sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza. Le accuse vanno dalla corruzione all’accesso abusivo al sistema informatico dell’Arma.
Le attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica di Verbania, hanno preso spunto da parallele attività di Polizia Giudiziaria svolte nell’ambito di un procedimento penale, incardinato presso la medesima Procura, per reati fallimentari a carico, oltre che dei due legali, anche di un imprenditore ossolano.
Le attività hanno consentito di individuare plurimi episodi di corruzione consistiti nel commettere reiterati atti contrari ai doveri d’ufficio quali la divulgazione di informazioni riservate in violazione del segreto istruttorio di svariati procedimenti penali che a diverso titolo vedevano coinvolti i due avvocati, nonché reiterati accessi abusivi alle banche dati in uso alle Forze di Polizia e all’Autorità Giudiziaria, finalizzati, nel complesso, ad agevolare le condotte delittuose poste in essere dai medesimi professionisti.
Gli stessi avvocati, nel parallelo procedimento, sono stati colpiti dal sequestro preventivo di beni, anche in relazione a somme che gli indagati hanno tentato invano di giustificare attraverso molteplici e ingenti vincite sportive.
L’individuazione dei sodali e la ricostruzione degli episodi di corruttela sono state rese possibili grazie alle articolate indagini svolte dai militari della Guardia di Finanza, sotto il costante impulso della Procura, attraverso l’analisi di quanto sottoposto a sequestro a fini probatori, tra cui dispositivi informatici e copiosa documentazione, nonché attraverso l’esame delle chat tra il carabiniere infedele e i due professionisti.