Il Sistema nazionale protezione ambiente rende noti i dati rilevati nelle sette stazioni di Sant’Agostino, Aurelia, Porto, Villa Albani, Civitavecchia, San Gordiano e Faro. Bene anche Allumiere e Tolfa
CIVITAVECCHIA – Il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente ha pubblicato l’informativa annuale che offre il quadro nazionale relativo alla qualità dell’aria nell’anno appena trascorso.
Il rapporto sintetico, relativo al 2024, è stato elaborato come sempre dagli esperti di Snpa (Ispra e Agenzie ambientali di Regioni e Province autonome) e riassume i dati rilevati dalle oltre 600 stazioni di monitoraggio presenti su tutto il territorio nazionale.
Sotto la lente d’ingrandimento del dossier c’è l’inquinamento da polveri sottili che a eccezione di qualche isolato valore, negli ultimi cinque anni, risulta rispettato su tutto il territorio nazionale.
Le polveri sottili, denominate PM10, sono delle particelle inquinanti presenti nell’aria che respiriamo. Queste piccole particelle possono essere di natura organica o inorganica e presentarsi allo stato solido o liquido. Le particelle sono capaci di adsorbire sulla loro superficie diverse sostanze con proprietà tossiche quali solfati, nitrati, metalli e composti volatili.
Nel 2024 il valore limite giornaliero (50 microgrammi per metro cubo come media giornaliera, da non superare più di 35 volte in un anno), è stato superato in 96 stazioni, pari al 17% dei casi diffusi soprattutto nell’area del bacino padano, a Napoli e alcuni comuni della pianura campana, nella zona della Valle del Sacco (Frosinone). Isolati casi di violazione nella Piana Lucchese, a Terni, Colleferro (Roma), nella pianura Venafrana (Isernia), a Palermo e Catania.
Bene invece l’alto Lazio con le sette stazioni di Civitavecchia che segnalano valori medi tra i 14 e i 23 microgrammi per metro cubo: 14 per Aurelia, 17 per Civitavecchia Porto, Faro e Sant’Agostino, 22 per San Gordiano e 23 per Civitavecchia e Villa Albani. Buoni numeri anche per Allumiere (14), Allumiere Aldo Moro (17) e Tolfa Braccianese (14).
Sempre nella zona, così come in quasi tutta Italia, il valore limite annuale di Biossido di azoto (NO2), pari a 40 microgrammi per metro cubo, è stato rispettato (606 stazioni su 617, pari al 98% dei casi). Superamenti sono stati registrati in prossimità di aree ad alti flussi di traffico stradale nei centri urbani di Torino, Genova, Roma, Napoli, Catania, Palermo e nell’agglomerato di Milano.