L’avvocato Di Silvio: “Si celebra un processo all’Arma”
CASTIGLIONE IN TEVERINA – Si è svolta ieri l’udienza presso il Giudice di pace che ha visto imputato l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Castiglione in Teverina, Fabio Ceccarelli.
I fatti risalgono ad agosto del 2023, quando un’anziana del paese chiede l’intervento dei carabinieri a causa di rumori molesti e musica a tutto volume nell’appartamento del giovane che le vive vicino. Richieste d’aiuto da parte della comunità locale che vanno avanti da anni, a causa dei comportamenti ossessivi del ragazzo, già noto alle forze dell’ordine, che più volte ha infastidito la tranquilla quiete del piccolo borgo con dispetti, pesanti insulti e gravi vessazioni verso gli abitanti.
Tornando all’episodio del 2023, una volta arrivati sul posto il giovane si rifiuta di aprire chiedendo espressamente di parlare con il comandante. Sopraggiunge quindi il maresciallo Fabio Ceccarelli che il ragazzo apostroferà come “stronzo”.
Da qui la reazione del carabiniere. “A chi hai dato dello stronzo? Chi è che hai insultato, con chi ce l’avevi?” e lo schiaffo al giovane, tutto immortalato in un video che ha fatto il giro di social e media e che ha visto il comandante della locale stazione a processo davanti al giudice di pace penale, per lesioni personali volontarie e atti persecutori, per aver trattenuto il ragazzo in caserma.
Udienza che si è svolta ieri con la decisione di prosecuzione del processo.
“Il giudice avrebbe dovuto pronunciare sentenza di estinzione per congruità della somma offerta (come da line guida degli uffici giudice di pace,) art 35 della legge 274 -2000, ma ha disposto il procedersi e il conseguente processo. Il ragazzo tra l’altro era già sottoposto a controlli e non è stato di certo il maresciallo a sollecitare il Tso, che tra l’altro può essere richiesto solo dal sindaco, procedimento che infatti è stato archiviato. A rimanere in piedi le lesioni personali, per cui avevamo fatto la giusta offerta risarcitoria e che rientra nel range del reato commesso, ma con la decisione del Giudice di proseguire sembra che si voglia fare un processo all’arma“. Ha dichiarato l’avvocato del carabiniere, Angelo Di Silvio.
Nella prossima udienza sarà proiettato in aula il filmato della durata di 13 secondi della videosorveglianza che ha immortalato i fatti.
“Quella che abbiamo visto fino ad oggi è una registrazione solo parziale perché tagliata non c’è un prima e un dopo” conclude l’avvocato.
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