Rieti – La figlia di Totò Riina: “Ritardi per la carta d’identità di mio marito in carcere”

Tony Ciavarello sta scontando due condanne per un totale di due anni e otto mesi

RIETI – “Mi rivolgo alle istituzioni perché prendano provvedimenti. Mio marito aspetta da giugno che gli venga rilasciata la carta di identità e ha bisogno di assistenza sanitaria urgente in carcere. Non è giusto quello che gli sta accadendo”. A rivolgere un appello alle autorità competenti è Maria Concetta Riina, figlia del capo dei capi di Cosa nostra, che denuncia le gravi condizioni di salute del marito, Tony Ciavarello, detenuto a Rieti per scontare due condanne definitive, e in attesa del rilascio del documento di riconoscimento. L’uomo, genero del padrino corlonese, arrestato in esecuzione di un mandato di cattura europeo a febbraio del 2024 a Malta, dove si era trasferito con la famiglia, ha cominciato uno sciopero della fame per richiamare l’attenzione sul suo caso.

Il genero di Riina deve scontare due condanne definitive a due anni e otto mesi di carcere complessivi.

“Ci eravamo trasferiti a Malta dove avevamo trovato lavoro – racconta la figlia del boss – Attendevamo la notifica delle sentenze tramite l’ambasciata italiana, non sapevamo che sarebbe arrivata per posta, per cui non abbiamo saputo che i verdetti erano diventati definitivi ed è stato emesso un mandato di cattura europeo”.

Ciavarello, accusato di alcune truffe, è stato detenuto a Civitavecchia e poi a Rieti. La moglie, che ha trovato lavoro in un supermercato di Roma, e i tre figli, si sono trasferiti nella capitale.

“Mio marito sta molto male – spiega la Riina – Ha una serie di patologie gravi legate al diabete e al cuore e spesso sbagliano a dargli le medicine e non lo sottopongono a controlli medici. Gli sono stati prescritti esami per l’obesità ma non sono mai stati fatti. Ora ha problemi respiratori e nel muoversi e senza la nuova carta di identità non può fare le pratiche per la pensione di invalidità”.