Tra gli operatori interessati, sorpresi dagli ostacoli per partecipare, c’è il sospetto che la procedura sia stata confezionata “a camicia” per favorire qualcuno. Tutti i dettagli
TARQUINIA – “A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina”. Il celebre proverbio coinvolge gli imprenditori interessati a rilevare lo stabilimento balneare comunale di Tarquinia.
Nei giorni scorsi, infatti, l’amministrazione ha pubblicato il bando per la gestione triennale della struttura. Fino a qui tutto bene ma leggendo i documenti, specialmente nella sezione relativa alle richieste, sorge più di qualche dubbio.
Per l’affidatario sarà obbligatorio effettuare una serie di lavori di manutenzione straordinaria delle strutture entro e non oltre l’inizio dell’imminente stagione balneare. Trovare una ditta specializzata in tempi così rapidi, visto che ci troviamo a fine marzo, rappresenta un primo scoglio quasi insormontabile.
Il secondo ostacolo, più alto anche del primo, riguarda poi i requisiti “di capacità economica e finanziaria” e “di capacità tecnica e professionale” che sbarrano la strada quasi a chiunque.
“Per il primo aspetto – si legge testualmente nel documento del Comune – l’operatore economico dovrà aver realizzato nel triennio precedente 2022-2024 un fatturato complessivo, relativo al triennio per la gestione di servizi analoghi, non inferiore a 300mila euro Iva esclusa. Riguardo invece la capacità tecnico-professionale, l’operatore economico dovrà aver ottenuto l’esperienza, nel triennio precedente 2022-2024, di gestione di almeno un servizio analogo a quello in affidamento, anche in proprio o a favore di soggetti privati, per un periodo ininterrotto di 24 mesi”.
Chiedere garanzie è lecito ma in questo caso è praticamente esclusa la possibilità di lasciare spazio a giovani imprenditori, o comunque operatori economici validi, che negli anni passati hanno investito su altri servizi e non solamente su quelli balneari.
Il tutto, va sottolineato, a fronte di una base di gara che parte da un’offerta economica minima di 5mila euro. Una cifra irrisoria.
Tra gli operatori interessati, sorpresi per la decisione e moltissimi dei quali esclusi dalle assurde richieste del Comune, c’è il sospetto che il bando sia stato confezionato “a camicia” per favorire qualcuno. Qualcuno che, magari sfruttando la penuria di imprenditori che possono partecipare, possa rilevare l’attività a prezzi stracciati e consegnarla in gestione ad altri. Ma queste, va detto, sono solamente congetture. Almeno per il momento.