Dopo lo scioglimento per mafia, la città sperava in una svolta con il commissario prefettizio. Ma i fondi ambientali per riqualificare il quartiere Sacida restano inutilizzati. Versati già 1,5 milioni di euro da Rida Ambiente, ma nessun lavoro avviato. I cittadini: “Dove sono trasparenza e legalità?”
APRILIA (LT) – Un fiume di denaro pubblico, destinato al miglioramento della qualità della vita in un quartiere da anni dimenticato, giace inutilizzato nelle casse comunali.
È questa la realtà paradossale che vivono i residenti della zona Sacida ad Aprilia, dove, nonostante un versamento già effettuato di 1,5 milioni di euro da parte della società Rida Ambiente – e un impegno a versare altri 800 mila euro al mese per i prossimi 15 mesi – nessun intervento è stato ancora avviato. Totale previsto: 13,5 milioni di euro. Totale lavori iniziati: zero.
Il Comune di Aprilia è attualmente guidato da un commissario prefettizio nominato dal Prefetto di Latina, a seguito dello scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Una decisione drammatica ma necessaria, che aveva riacceso nei cittadini la speranza di un cambio di passo concreto, soprattutto in un contesto urbano segnato da un alto tasso di criminalità, presenza di clan, spaccio diffuso e degrado urbano. La nomina del commissario era vista come una possibile svolta, un’occasione per riportare legalità, trasparenza ed efficienza amministrativa.
Ma oggi, quella speranza sembra essersi trasformata in delusione profonda. Il commissario non solo non ha fornito alcuna spiegazione, ma non ha nemmeno illustrato un piano per l’impiego di risorse straordinarie già disponibili. E così, in un momento in cui servirebbero atti decisi e visibili, Aprilia resta immobile.
Un’occasione storica gettata al vento?
L’accordo tra Rida Ambiente e il Comune prevedeva chiaramente che almeno il 50% dei fondi versati venisse destinato a opere di riqualificazione nel quartiere Sacida. Ma a distanza di mesi, i cittadini si trovano a osservare una montagna di soldi bloccata in un pantano burocratico e istituzionale. Nessun cantiere, nessuna gara d’appalto, nessun progetto presentato. Il rischio concreto è che questa colossale opportunità venga vanificata da una macchina amministrativa che – commissariata o meno – continua a funzionare con l’inerzia di sempre.
Il commissario prefettizio: silenzio e immobilismo
La figura del commissario prefettizio, istituzionalmente pensata per ristabilire legalità e trasparenza, sta finendo per incarnare una nuova forma di assenza politica. Il quartiere aspetta risposte da mesi: non una conferenza pubblica, non un cronoprogramma, non un segnale di ascolto verso una comunità che denuncia da anni degrado, assenza di servizi, strade dissestate e totale mancanza di vivibilità.
I residenti, esasperati, hanno chiesto un intervento diretto del Prefetto di Latina, denunciando quello che a tutti gli effetti appare come un blocco incomprensibile e dannoso. Più di qualcuno teme che il denaro promesso a Sacida possa essere dirottato verso altri capitoli di spesa.
Cittadini lasciati senza voce
Le associazioni civiche del territorio, così come singoli cittadini, non smettono di domandare trasparenza, e lo fanno con toni sempre più accesi. “Ci sentiamo presi in giro – afferma uno dei residenti – Ci parlano di benefit ambientali e ci lasciano tra buche, fogne rotte e lampioni spenti. Dove sono finiti i principi di legalità che il commissario dovrebbe garantire?”
In un comune appena uscito da un’onta come lo scioglimento per mafia, ci si aspettava un’azione istituzionale decisa e concreta, capace di rimettere in moto la fiducia pubblica. Invece si assiste al silenzio. E il rischio è che, come spesso accade, a pagare siano ancora una volta i cittadini onesti.