Monte Amiata – Alla Peschiera di Santa Fiora si evolve il progetto di ripopolamento della trota mediterranea

Si potenzia il progetto grazie alle risorse che la Regione ha erogato per l’incubatoio di Santa Fiora e per l’incubatoio in appendice di Arcidosso. Da quest’anno gli avannotti potranno ripopolare i fiumi oltre i confini regionali

SANTA FIORA – Prosegue e si evolve il progetto di ripopolamento e conservazione della trota Mediterranea in corso alla Peschiera di Santa Fiora: da quest’anno gli avannotti (i piccoli di trota) nati dall’incubatoio di Santa Fiora, e da quello in appendice di Arcidosso, potranno essere utilizzati per ripopolare anche i corsi d’acqua al di fuori dei confini regionali, sempre nel rispetto della normativa vigente. Si potenzia infatti il progetto grazie alle risorse stanziate nel 2025 dalla Regione per i 4 incubatoi ittici della Toscana, 69mila euro, di cui potranno beneficiare anche le strutture di Santa Fiora e Arcidosso.

“Il progetto che stiamo portando avanti sull’Amiata – spiega il responsabile Dario Durazzi – è finalizzato al ripopolamento e alla conservazione della trota Mediterranea (Salmo ghigii), una specie un tempo ampiamente diffusa lungo l’Appennino, ma oggi gravemente minacciata di estinzione. L’iniziativa si concentra sull’allevamento di esemplari selezionati, da cui, mediante riproduzione artificiale, nota come ‘spremitura’, otteniamo le uova durante il periodo invernale, che poi vengono successivamente monitorate in incubatoi specializzati. Le trote in questione sono tipizzate geneticamente, al fine di utilizzare solo riproduttori puri mediterranei”.

“Nel 2024 abbiamo ottenuto dalla spremitura 210mila uova. -prosegue Dario Durazzi – Quando la produzione è particolarmente copiosa, una parte delle uova da Santa Fiora viene trasferita nell’incubatoio in appendice di Arcidosso. A Santa Fiora, inoltre, nelle vasche della Peschiera, vengono allevati i  riproduttori. Nel momento in cui gli avannotti raggiungono una lunghezza di 3-4 cm, il 90% di essi viene distribuito alle associazioni che ne fanno richiesta tramite la Regione Toscana, per essere reintrodotti nei corsi d’acqua. Grazie alle risorse regionali, da quest’anno gli avannotti dell’Amiata potranno andare a ripopolare non solo i fiumi della Toscana come in passato, ma anche altri corsi d’acqua al di fuori del territorio regionale, sempre nel rispetto della normativa vigente, e questa è una importante novità. I rimanenti avannotti vengono mantenuti nelle strutture alla Peschiera, dove proseguono la loro crescita per diventare i futuri riproduttori. Queste azioni costituiscono un elemento fondamentale della nostra strategia di conservazione, volta a garantire la sopravvivenza a lungo termine di questa specie endemica”.

“La Peschiera di Santa Fiora oltre ad essere un luogo simbolo per la sua storia e la sua bellezza, è uno dei pochi incubatoi d’Italia in grado di fornire materiale da semina nei fiumi – commenta Serena Balducci, assessore all’Ambiente di Santa Fiora – ed è quindi considerato strategico per la reintroduzione della trota. Siamo fieri di aver messo a disposizione questo splendido parco per un obiettivo così nobile e di aver lottato tanti anni, per la sua crescita, assieme alla Regione, ai volontari dell’associazione Libera Pesca e ai biologi e ricercatori che l’hanno seguito. Proprio queste persone meritano un plauso per il loro costante impegno e per l’esperienza che mettono in campo. L’amministrazione comunale vuole ringraziarli per lo straordinario lavoro che stanno facendo. Questo progetto rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni, associazioni e comunità locale, dimostrando come la sinergia tra enti pubblici e volontariato possa generare risultati concreti e duraturi per l’ambiente”.