Potrebbe essere stato un avvelenamento, forse legato all’ingestione di una sostanza tossica, la causa della morte di Matteo Babici, il 24enne triestino trovato privo di vita in una stanza d’albergo nel centro di Bangkok. È quanto riporta oggi Il Piccolo, citando le dichiarazioni dell’avvocato Gian Domenico Primo, legale della famiglia.
Sebbene le autorità thailandesi abbiano già effettuato un’autopsia sul corpo, sarà necessario attendere i risultati ufficiali per chiarire le circostanze del decesso. Nel frattempo, l’avvocato ha annunciato l’intenzione di richiedere una seconda autopsia, affidandosi a un medico legale di fiducia.
Matteo si trovava in Thailandia per approfondire la pratica del muay thai, l’arte marziale nazionale. «Era un ragazzo sano, sportivo, e non faceva uso di sostanze», ha sottolineato il legale. Tuttavia, tra le ipotesi attualmente al vaglio, vi è quella che possa aver assunto – volontariamente o meno – una sostanza, solida o liquida, che avrebbe causato un’intossicazione o comunque un grave malessere.
Secondo quanto ricostruito, il giovane avrebbe manifestato sintomi di malessere già nelle ore precedenti alla morte. La sera prima del decesso, nella stanza d’albergo era presente anche un amico triestino di 22 anni, originario di Opicina, arrivato in Thailandia proprio per incontrarlo. Sarebbe stato lui a fare la tragica scoperta la mattina seguente.
La famiglia, tramite il proprio legale, sta ora sollecitando l’ambasciata italiana affinché si accelerino le procedure per il rimpatrio della salma.