Viterbo – Centro storico in crisi, un altro brand in fuga: “Turismo? L’unica cosa in crescita è l’erba mai tagliata”

Zero persone in centro alle 11 di mattina durante i giorni infrasettimanali, sempre meno il pomeriggio e altre chiusure sono all’orizzonte

VITERBO – “Viterbo fu città turistica”. Purtroppo, salvo estremi e immediati rimedi, la descrizione del capoluogo della Tuscia potrebbe diventare presto questa. In pieno centro, infatti, i commercianti fanno di tutto per resistere tra caro affitti, bollette sempre più salate e clientela in picchiata. Una condizione troppo onerosa per molti, costretti a dover ridurre drasticamente il loro orario a causa dell’impossibilità di assumere dipendenti, come invece era possibile fino a una decina di anni fa.

Anche per questa perdita di appeal, i brand continuano a essere in fuga dal centro, soprattutto su Corso Italia, dove tra poco tempo un altro noto marchio abbasserà per sempre la serranda dopo la chiusura di Calzedonia. Ma su quella che un tempo era rinomata per essere la via del commercio viterbese, sono molti i commercianti che stanno pensando di gettare la spugna. Tra i “colpevoli” di questa crisi vi è però anche l’assenza di un vero piano di rilancio del centro storico.

“Attendiamo ancora misure come la prima ora di parcheggio gratis per chi fa acquisti – ci spiega un imprenditore – Siamo ovviamente consapevoli che l’attuale amministrazione non possa avere una bacchetta magica, ma ci aspettavamo molto di più da Chiara Frontini. Ormai ci reggiamo su qualche evento, anche gestito male, ma servirebbero misure più drastiche per far fronte a una crisi enorme. C’è il rischio che molti, troppi negozi chiudano entro Natale 2025 per non aprire più”.

Intanto, c’è chi si trasferisce fuori le mura – come nel caso della storia erboristeria di Via Cairoli, ora in zona Unieuro su Via Garbini – per cercare di intercettare il flusso dei viterbesi. Ma il problema, come molti sottolineano, è dovuto anche dal fatto che c’è poco interesse, da parte della provincia, a venire in centro.

“Erbacce, cantieri interminabili, ma soprattutto degrado di molte vetrine abbandonate, disincentivano il passeggio che c’era fino a qualche anno fa – ci spiegano altri due commercianti – Qui ormai vige il fai da te e siamo costretti a strappare l’erba che ci cresce addosso, a buttare l’immondizia abbandonata dagli ubriachi e dagli incivili e a guardarci le spalle l’un l’altro, perché c’è gente aggressiva che gira per le strade. L’illuminazione su Corso, Via Roma e vie limitrofe è sempre meno perché quella pubblica spesso non funziona o è insufficiente e le vetrine, che un tempo illuminavano, stanno chiudendo. Ma chi verrebbe a in un centro così?”.

Nel mentre, vari commercianti cercano di fare squadra, ingegnandosi con eventi realizzati a spese proprie e organizzandosi per chiedere lumi, in linea ufficiale, all’amministrazione. Proprio ieri, tra molti di loro, era andata diffondendosi una vecchia locandina di un “incontro pubblico” tra la sindaca Chiara Frontini, i cittadini e i commercianti. Un evento tenutosi il 31 marzo 2023, presso la Chiesa degli Almadiani del Sacrario, un incontro che era stato promosso come “Fuori dal Comune” e infatti, fuori dal comune è rimasto, poiché ora – come tanti ci sottolineano – “L’amministrazione evita di incontrarci, preferendo incontri ‘privati’ e senza domande come quello tenutosi settimane fa all’auditorium di Unindustria a Valle Faul”.

La locandina dell’incontro tenutosi nel 2023 che è andata riaffiorando con “ironia” nei giorni scorsi