VITERBO – Internet si conferma il primo mezzo di informazione per gli italiani, ma il dato più allarmante è un altro: quasi il 30% degli utenti dichiara di avere scarsa fiducia nei social come fonte di notizie.
Un segnale chiaro che qualcosa non funziona, e tra i problemi più gravi c’è il dilagare di pratiche scorrette da parte di alcuni siti pseudo-giornalistici che preferiscono sfruttare il lavoro altrui piuttosto che produrre contenuti originali.
A fare luce su queste dinamiche sarà l’Osservatorio Agcom sul sistema dell’informazione, che avvierà un monitoraggio serrato anche grazie alle segnalazioni degli utenti. E proprio grazie a queste segnalazioni, sono finiti sotto la lente due siti di informazione locale viterbese, protagonisti di un comportamento a dir poco scorretto: contratti anomali con i collaboratori da una parte, e dall’altra un’attività costante di copia-incolla dai siti concorrenti, spacciando per proprio ciò che è frutto del lavoro, dell’impegno e della professionalità di altri.
Uno dei due siti è ben radicato sul territorio, mentre l’altro vanta anche edizioni in altre realtà regionali e nazionali. Ma al di là dell’apparenza, entrambi operano in modo sleale, mortificando il lavoro dei colleghi e svuotando di senso la parola “informazione”.
La scusa? Il sottodimensionamento. Ma davvero questa può giustificare il sistematico furto di contenuti? Invece di investire in risorse, si preferisce “rubare”, alimentando una spirale tossica che danneggia l’intero ecosistema dell’informazione locale.
Ora non resta che attendere l’esito dell’istruttoria dell’Agcom per capire se emergeranno violazioni formali. Ma le violazioni morali, quelle del rispetto e dell’etica professionale, sono già sotto gli occhi di tutti.
Primo Aprile 2025 (good fish)