Addio a Intimissimi e un altro negozio storico di abbigliamento chiuderà a Via Saffi, la motivazione è sempre la stessa: calo dei flussi
VITERBO – Sono subito sorti molteplici dubbi sull’iniziativa annunciata dalla sindaca Chiara Frontini, ovvero la possibilità di parcheggiare gratuitamente per un periodo di tempo tra le strisce blu del centro storico a patto di dimostrare di aver effettuato acquisti tra i negozi locali. Una misura che in apparenza potrebbe essere sicuramente positiva, ma che ancora non ha una data di arrivo e – a conti fatti – potrebbe invece rappresentare un grave “precedente”.
“Se acquisti sei ben accetto, se passeggi e basta no”. Si potrebbe tradurre così il cruccio di molti commercianti e abitanti di Viterbo che avrebbero invece visto più di buon grado un’ora e mezza gratuita per tutti, indiscriminatamente. Una soluzione che poteva davvero essere considerata “shock” e non come quella presentata dall’amministrazione viterbese, che sembra continuare a girare intorno al problema senza tuttavia centralo appieno. Un annuncio, inoltre, che arriva in tempi non sospetti, appena un giorno dopo alla richiesta di ordine del giorno da parte dell’opposizione. Una proposta che includeva misure come il sopraccitato parcheggio gratuito per tutti, utile
I negozi, infatti, continuano a chiudere in successione mentre si attendono misure reali e immediate. Solo in questi ultimi giorni anche il brand Intimissimi, come già da noi annunciato settimane addietro, ha chiuso i battenti e tra poche settimane lo farà anche un altro storico negozio di abbigliamento di Via Saffi.
Il tempo, purtroppo, stringe e la misura dei parcheggi gratuiti per chi acquista sembra davvero molto lontana. Sembra sarà necessario valutare il primo avanzo di bilancio, cosa che non sarà possibile prima di luglio e da lì ad approvare l’acquisto di un monte ore di parcheggi da Francigena richiederà ulteriore “tempo burocratico”, così come lo richiederà anche la realizzazione di un sistema di verifica degli acquisti. Si tratterà di un QR code da inserire negli scontrini fiscali? Quanto sarà la spesa minima? Basterà un caffè con gli amici? Tutti i commercianti avranno i mezzi per adeguarsi? Cosa succederà nel mentre, da qui a tutta l’estate quando la città si svuoterà ulteriormente?
Il rischio, evidente, è che le solite dichiarazioni si trasformino in “parole al vento” e misure che verranno applicate troppo tardi per impedire ulteriori chiusure, come quelle “profetizzate” su Via Roma e ancora su Corso Italia, come si mormora tra commercianti e imprenditori.
Al momento, tra i lontanissimi progetti di rilancio di zone come La Zaffera, Scuderie Sallupara e ex tribunale di Piazza Fontana Grande, ci separa ancora un tempo che sembra infinito. Ci vorranno almeno altri due anni per far vedere la luce tutti questi progetti, così come serviranno ancora mesi per la riapertura del Museo Civico di Piazza Crispi e l’annunciata apertura della Torre Civica. Tutti progetti legati alle passate amministrazioni, inoltre, in primis quello della Torre Civica, che è legato una bella iniziativa dell’ex consigliere pentastellato Massimo Erbetti.
Il concetto evidente è che Viterbo, tra le parole e “le profezie” della giunta continua a soffrire e ristagnare, con sempre più cittadini ormai convinti che il punto di non ritorno sia stato purtroppo oltrepassato.