Avanza l’iter burocratico dopo la ricezione delle varie offerte economiche da parte delle aziende che vogliono occuparsi della riqualificazione della storica torre simbolo di della città
VITERBO – Continua sulla sua strada l’iter burocratico che prevede la prima apertura al pubblico della Torre Civica di Piazza del Comune. Un progetto finanziato con i fondi del programma Fesr Lazio e inizialmente proposto dall’ex consigliere comunale pentastellato Massimo Erbetti. Si tratta di un intervento di 781mila euro, 334mila dei quali per i lavori e il restante per manodopera, sicurezza, altri oneri.
A tornare a parlarne è l’assessore ai Lavori Pubblici Stefano Floris, da noi interpellato per avere novità sull’attesissima opera che permetterà di accrescere l’appeal turistico della Città dei papi.
“In questo momento – ci spiega Floris – gli uffici stanno procedendo con la definizione della pratica amministrativa, quindi con la aggiudicazione definitiva dell’appalto, che avverrà nel momento in cui tutti gli enti preposti a rilasciare dichiarazioni e/o certificazioni avranno risposto”.
Lo step successivo, tuttavia, sarà quello più importante. “Successivamente – continua l’assessore – si dovrà procedere alla firma del contratto a seguito della quale l’impresa potrà iniziare ad occupare l’area del cantiere”.
Ovviamente, restano dubbi per quanto riguarda le tempistiche vere e proprie dei prossimi passi. “E’ difficile in questo momento definire esattamente la tempistica della cantierizzazione – prosegue Stefano Floris – a seguito della quale partirà il conto alla rovescia del cronoprogramma, che prevede 365 giorni per il termine dell’intervento. E’ evidente che si cercherà di non sovrapporre il cantiere di piazza del Plebiscito con quello di Via Roma, che in ogni caso dovranno esser smantellati entro la fine di Agosto p.v. per il trasporto della Macchina di S. Rosa”.
Dai suoi poco meno di 50 metri sarà possibile ammirare la vastità del centro storico, le mura, i territori circostanti e le altre, tantissime, torri viterbesi. Perché Viterbo, nel Medioevo, all’apice del suo splendore e della sua potenza, era una città delle torri. Ognuna rappresentava il potere di una famiglia nobile e a Viterbo ce ne era tante.
“Viterbo è la città delle cento chiese, delle cento fontane e delle cento torri”. Questo antico detto voleva proprio sottolineare la magnificenza della città, ma se poco più di 100 erano davvero le chiese e poco meno di questo numero erano le fontane dell’epoca, pare che le torri fossero addirittura 197. Una cifra “monstre”, confermata tuttavia da più storici.
I lavori alla Torre Civica (dei Priori) potrebbero essere un vero e proprio inizio, un punto di partenza interessante per riscoprire la storia di alcune delle torri, molte delle quali ancora in piedi, seppur divenute proprietà privata nel tempo.